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Calabria, trasporto pubblico locale: a rischio centinaia di posti di lavoro

Antonello Talerico

Il 31 marzo del 2023 scadrà la proroga concessa dalla Regione Calabria per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma alle sei società consortili attualmente affidatarie degli stessi e forte è la preoccupazione di centinaia di lavoratori per il proprio futuro. Quella che si preannuncia, infatti, è una vera e propria rivoluzione che rischia di compromettere seriamente la stabilità di intere famiglie e di stravolgere l’intero assetto di numerose società in-house operanti nel panorama calabrese, vittime sacrificali di un impianto normativo che, di fatto, le vedrebbe svuotate dei loro principali introiti La normativa europea sul punto è chiara, ma una soluzione è possibile se si interviene con il giusto tempismo.

Il tema, per molti aspetti, non diverge da quello – assai discusso – della proroga delle concessioni balneari, per il quale non si è trovata ancora una soluzione definitiva a livello nazionale e anche per il trasporto pubblico, la risposta migliore sembra essere, ad oggi, quella di un periodo ponte che possa permettere alle imprese della mobilità urbana – già fortemente compromesse dall’epidemia del covid19 – di effettuare i necessari investimenti e di usufruire dei finanziamenti già ottenuti, per il rinnovo del parco mezzi autobus e per quelli afferenti al piano nazionale di resistenza e resilienza, senza incorrere nel pericolo di avere un periodo di ammortamento superiore alla scadenza naturale dell’affidamento.

Se infatti è vero che la normativa europea propende chiaramente per l’affidamento dei servizi attraverso la procedura di gara, è altrettanto vero che viene comunque riconosciuta alle Regioni la facoltà dell’affidamento diretto a società in house, sebbene entro stretti limiti economico-finanziari, e soprattutto che la legislazione nazionale offre, almeno fino al 2026, una vera e propria ancora di salvezza per le imprese pubbliche operanti nel settore del trasporto pubblico locale e per i loro dipendenti che, se dovesse trovare piena applicazione la normativa comunitaria, come si vocifera tra i corridoi di Palazzo Santelli, si troverebbero da un giorno all’altro senza un impiego e senza uno stipendio. Bisogna intervenire ed è necessario farlo prima che diventi impossibile.Il riferimento esplicito è quello all’art. 24 della Legge n. 25 del 28 marzo scorso, che permetterebbe alla Giunta Regionale di prorogare i contratti regionali di servizio di trasporto automobilistico e di trasporto automobilistico sostitutivo/integrativo ferroviario, a decorrere dalla data di scadenza degli stessi (cioè dal 31/03/2023) per un periodo pari al 50% della durata complessiva degli affidamenti (10 anni) e comunque non oltre il 31/12/2026.Un simile atto di indirizzo è già stato assunto dalla Regione Puglia. Cosa succederà in Calabria?

Avv. Antonello Talerico

Consigliere Regionale

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