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Congresso Pd in Calabria, Palma (mozione Cuperlo): "Si sta alterando il confronto democratico"

Non si placa il dibattito interno al Partito democratico calabrese in vista del congresso. La mozione Cuperlo nei giorni scorsi ha sollevato dubbi e perplessità in merito al tesseramento e nonostante il segretario regionale, nonchè senatore, Nicola Irto abbia provato a gettare acqua sul fuoco, la polemica è ancora aperta. Come testimonia una lunga e accorata lettera di Ernesto Palma, componente della Commissione di Garanzia della Mozione Cuperlo del Pd di Catanzaro.

"Abbiamo aderito alla sua mozione con grande slancio e convinzione per la stima e la riconosciuta capacità intellettuale che ha sempre dimostrato nel corso del suo impegno politico. In questo momento delicato della vita del Paese, che rischia di essere diviso per una legge che risponde solo ad un desiderio di una parte, noi riteniamo che il partito di opposizione debba rafforzarsi e l'appuntamento congressuale rappresenta l'occasione più importante per rifondarlo.

Purtroppo dobbiamo registrare - sottolinea Palma - all'insediamento delle Commissioni provinciali di garanzia, una continua ed inspiegabile aggressione nei confronti della nostra mozione con un persistente atteggiamento a scavalcare le regole senza nessun pudore e senza nessuna vergogna.

Abbiamo sempre dato la nostra piena disponibilità a portare avanti un lavoro comune invitando con garbo la dirigenza regionale alla collaborazione, per creare un clima di serenità e perché consapevoli che il congresso potesse essere una grande festa di partecipazione e di democrazia. Avvertiamo un certo disagio nel comunicarle che la Calabria ancora una volta è zona di frontiera per colpa di un gruppo di potere, che con il concorso dei suoi vertici, immagina di poter stravolgere anche gli statuti nazionali senza avvertire nessuno imbarazzo di fronte ad evidenti violazioni della buona democrazia che questo appuntamento dovrebbe invece assicurare.

Che senso ha ostentare questa velenosa ostilità nei confronti di figure che hanno fatto la storia della sinistra calabrese, esperienze importanti che rappresentano quelle tradizioni che abbiamo sempre considerato come il nostro codice genetico. Questa aggressione quotidiana nei confronti di Mario Oliverio non porta utilità a nessuno, espone invece, agli occhi dei calabresi, la nostra litigiosità e debolezza e lo spirito con il quale stiamo costruendo il nostro futuro, tra steccati e muri incomprensibili.

E se non basta vorrei ancora farLe sapere che ad altri autorevoli dirigenti viene impedito di iscriversi al partito come Domenico Voce nominato come componente della Commissione di garanzia per il Congresso di Crotone o ancora Franco Sulla anche per loro si sono alzate le barricate come per altri dirigenti del partito crotonese.

Il caso più eclatante è quello di un giovane avvocato, Marco Palopoli, iscritto già dal 30 gennaio, oltretutto presidente di un’importante associazione nella città di Corigliano-Rossano escluso per aver scelto la mozione Cuperlo. Ed ancora l’esclusione dell’ex sindaco di San Giovanni in Fiore già tesserato nel 2022 invitato ad entrare nel partito dal segretario provinciale del PD di Cosenza, oggi escluso perché sceglie anche Cuperlo ma anche perché amico di Mario Oliverio.

Per concludere, è giusto che Lei sappia quello che sta succedendo in queste ultime ore, il tesseramento viene gonfiato quotidianamente in modo esasperato a dispetto di ogni norma, riteniamo che il Presidente Nazionale della Commissione di garanzia sia informato direttamente da Lei, se avevamo sperato ad una nuova stagione politica dobbiamo ricrederci perché il nuovo appare sempre più come la continuazione del vecchio, anzi, di alcuni aspetti peggiori del vecchio.

Le chiediamo che si faccia portavoce a livello nazionale di questo disagio e di questa condotta riprovevole che sta umiliando tutti e stravolgendo l’andamento del Congresso. È necessario che tutti sappiano di quello che sta succedendo in Calabria, di come si sta alterando il normale confronto democratico che pensavamo fosse determinante e vitale in questa fase. Se non ci sarà una giusta eco sulle nostre difficoltà e sulle prepotenze di un potere cieco e stolto il rischio è quello di perdere tanti amici convinti perché tutto cambi perché nulla cambi.

Noi abbiamo scelto la sua mozione - conclude Palma - per fare da contrappeso a questa mancata cultura dell’onestà o se si preferisce ci siamo perché capaci di fornire quel punto di appoggio senza il quale ogni tentativo di sollevare il PD dal pantano in cui si è infilato si presenta come un tentativo irrealizzabile. E allora se vogliamo continuare in questa battaglia è necessario che ci sia il suo conforto e il suo aiuto personale, ci sentiremo più forti se sentiamo di averLa accanto in questa battaglia congressuale perché un partito che vuole ripartire non può farlo se non rinnova la propria etica e la propria morale.

 

 

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