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Pazienti calabresi ricoverati al Nord, la Regione vuole pagare dal 2027

Un emendamento al Milleproroghe può far slittare la procedura di un anno

I viaggi della speranza dei pazienti calabresi verso strutture ospedaliere più attrezzate del Nord continuano a rappresentare un macigno per le casse della Regione. Per rendersene conto, basta fare riferimento a uno degli ultimi verbali del Tavolo Adduce, che sovrintende alla corretta attuazione del Piano di rientro. Nel documento si dà conto dell’ennesimo salasso: il saldo per la mobilità extraregionale e internazionale «per l’anno 2021 è pari a -288 milioni di euro, migliorativo rispetto all’anno 2020 di circa 2 milioni di euro». Un esborso in qualche modo reso meno gravoso dopo le modifiche introdotte al Decreto Calabria bis con un emendamento che prevede l’esclusione dal riparto annuale del fondo sanitario del computo della mobilità passiva fino al 2026.
Adesso la Regione vorrebbe allungare i tempi almeno fino al 2027 per avere più risorse libere da utilizzare in un settore ancora gravemente malato. E per questo motivo, proprio su impulso dei vertici della Cittadella, è stato presentato al Senato un emendamento - sottoscritto da diversi parlamentari di centrodestra - al decreto Milleproroghe finalizzato a spostare in avanti di 12 mesi i tempi di pagamento per i calabresi che hanno scelto di curarsi oltre il Pollino.

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