Le polemiche sui requisiti inseriti nel bando di concorso per l’assunzione di 113 funzionari ancora non si sono spente, eppure la Regione guarda già oltre, puntando sulla riorganizzazione del mercato del lavoro. Obiettivo è l’istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive. Si tratta di un progetto messo a punto dal dipartimento competente - che non comprende, al momento, i Centri per l’impiego -, trasferito al segretariato generale della Cittadella per farlo diventare un progetto di legge d’iniziativa dell’esecutivo e che punta a riformare la legge 5/2001 che ha consentito l’istituzione di Azienda Calabria Lavoro.
Oggi Acl è un Ente pubblico economico, che opera secondo diritto privato, differenziandosi per questo dalle pubbliche amministrazioni. Con il nuovo progetto, Calabria Lavoro transiterebbe nel nuovo soggetto giuridico di natura pubblica. Non è dato sapere ancora dove avrà la nuova Agenzia: se collocata presso la sede della Giunta regionale, a Catanzaro, oppure a Reggio Calabria dove si trova adesso collocata Azienda Calabria Lavoro. Di conseguenza, il personale operante in questa struttura sarebbe assegnato alla realtà nascitura.
Ma è proprio sulle modalità di passaggio dei dipendenti di Acl nella nuova Agenzia che si addensano i maggiori interrogativi.
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