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Pasticciaccio sulle slot machine in Calabria

I capigruppo del centrodestra depositano una proposta di legge che “alleggerisce” i vincoli introdotti dal Consiglio nel 2018

Meno vincoli orari sull’apertura di sale gioco e scommesse, cancellazione delle distanze per l’installazione di apparecchi da luoghi ritenuti “sensibili” come scuole, luoghi di culto o impianti sportivi. È una “sanatoria” a tutto tondo per il gioco d’azzardo quella contenuta in una proposta di legge - firmata dai tutti i capigruppo della maggioranza di centrodestra - depositata in Consiglio regionale e che ieri ha incassato (a maggioranza e col voto contrario di Amalia Bruni e Ferdinando Laghi) il parere favorevole della commissione Anti-’ndrangheta.
Dopo il provvedimento varato qualche mese fa a Palazzo Campanella e che ha spostato alla fine del 2022 il termine ultimo per l’adeguamento da parte dei titolari delle sale da gioco, delle rivendite di generi di monopolio e delle sale scommesse alle norme previste da una legge approvata in Consiglio regionale nel 2018, adesso la scelta di allargare le maglie dei controlli e dei divieti. Con il rischio di favorire, seppur indirettamente e senza una volontà specifica, ludopatia e azzardopatia. Nel testo, ora atteso in commissione Affari istituzionali per l’esame di merito, è previsto che le fasce orarie di apertura per l’esercizio del gioco verranno decise dai sindaci sulle base di apposite ordinanze: dunque viene eliminato il limite «non superiore alle otto ore giornaliere» e la «chiusura non oltre le ore 22»; via libera anche l’abolizione della distanza di 500 metri dai punti sensibili (come scuole, ospedali, ecc.) per il posizionamento di apparecchi da gioco. L’unico limite previsto, relativo alla distanza, rimane quello di 300 metri, fin qui indicato solo per i Comuni con meno di 5mila abitanti. «In sostanza - sostengono Amalia Bruni (Misto), Mimmo Bevacqua (Pd) e Davide Tavernise (M5S) - si ratifica il fatto che non c’è nessuna intenzione di proteggere la collettività dal gioco d’azzardo, e per questo non lo si dota di norme più stringenti, hanno prima allungato i tempi dell’entrata in vigore della legge e oggi vogliono togliere anche quelle restrizioni che sono rimaste.

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