Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Politiche in Calabria, i peones locali e il miraggio del 3%: sogni, ansie e timori per un seggio

Convincere gli indecisi, lavorare sulle sacche di astensionismo presenti tanto nelle città quanto nelle periferie. Fosse per loro, la campagna elettorale andrebbe condotta con il più classico dei porta e porta. La realtà, però, indica un tempo relativamente breve per catalizzare consensi. E allora ai peones calabresi non resta che puntare sulle loro armi migliori e sperare in una serie di complicati incastri inseriti nell’attuale legge elettorale per sperare di ottenere un seggio nel prossimo Parlamento. Il miraggio del 3 per cento toglie il sonno a molti dei protagonisti delle forze minori presenti ai nastri di partenza di questa atipica corsa al voto. A destra, per esempio, sogna l’exploit Massimo Cristiano, ex consigliere comunale di Lamezia Terme che corre con Italexit dopo averci provato la scorsa volta con Casapound. I Moderati del centrodestra tradizionale sperano nel traino dei partiti principali per riaffermare una propria presenza nei due rami del Parlamento. Nino Foti, già deputato del Popolo della Libertà, è l’alfiere della lista alla Camera, Francesco Bevilacqua - ex parlamentare di An - il numero uno al Senato. Al centro, in posizione equidistante dai principali schieramenti, c’è il Terzo polo. E anche se il listino bloccato per la Camera è guidato da Maria Elena Boschi - l’ex ministra corre pure in altre circoscrizioni, dunque potrebbe non optare per la Calabria in caso di buon risultato della lista -, può coltivare buone ambizioni anche Ernesto Magorno, senatore detentore del verbo renziano a queste latitudini. Al Senato, invece, esordio non senza qualche apprensione per Fabio Scionti, ex sindaco di Taurianova e fedele custode dell’ortodossia calendiana.

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