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Sanità, Consiglio Calabria: stop riduzione compenso Dg aziende

Contraria minoranza. Era stato deciso per piano rientro debito

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato a maggioranza, con l’autorizzazione al coordinamento formale, la proposta di legge che elimina la riduzione del 20% al trattamento economico dei direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere della regione. La riduzione era stata decisa dal Consiglio regionale alcuni anni fa in considerazione del fatto che la Calabria era sottoposta al piano di rientro dal debito sanitario e per l’alto livello del ticket. La legge che introduce le modifiche alle competenze economiche dei manager della sanità è stata oggetto di un vivace dibattito. Dall’opposizione, che ha votato, compatta, contro il provvedimento, è stato chiesto il ritiro della proposta di legge, «per inserirla - ha spiegato il capogruppo Pd Domenico Bevacqua - in un più ampio ragionamento riguardante la sanità». Ma dagli stessi banchi della minoranza non sono mancate altre valutazioni sul testo, «che non introduce nessun automatismo sul miglioramento delle prestazioni» ha commentato Ferdinando Laghi (Lista De Magistris), mentre Amalia Bruni (Misto) pur ammettendo la necessità di modificare la legge ha sollevato un problema di metodo. «Non possiamo partire da un procedimento del genere che da un punto di vista etico è inaccettabile - ha detto Bruni - mentre sarebbe stato più opportuno prevedere una premialità sui risultati, una volta raggiunti». Temi che sono stati ulteriormente sviluppati da Ernesto Alecci (Pd), Antonio Lo Schiavo (Lista De Magistris), Davide Tavernise (M5S). Per la maggioranza hanno risposto Simona Loizzo (Lega), Giuseppe Graziano (Udc) e il Presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, che ha definito la norma «del tutto ineccepibile. Una norma - ha spiegato - che non ho deciso io, ma dal Dipartimento, perché non è giusto che un Direttore generale percepisca meno di un consigliere regionale, di un dirigente di Uoc (Unità Operativa Complessa) o di un primario». Occhiuto ha ricordato che è stata la Corte Costituzionale a sollecitare l'adeguamento dei trattamenti economici. «Se vogliamo davvero affrontare i temi della sanità con serietà e rigore - ha concluso rivolgendosi ai gruppi di opposizione - concentratevi giustamente su tutte le cose che vale la pena di attenzionare».

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