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Calabria Etica, è una storia senza fine. Il commissario liquidatore si dimette

Il professore Donato, nominato nel 2015, è candidato a sindaco di Catanzaro

La sede della Regione Calabria a Catanzaro

La “telenovela” della Fondazione Calabria Etica rischia di trasformarsi in una delle tante storie infinite che caratterizzano enti e società a partecipazione regionale da anni, e alcune anche da decenni, in liquidazione, come l’Afor, il Consorzio Sibari Crati, il Corap. E ciò perché il commissario liquidatore, il professore dell’Università Magna Graecia Valerio Donato, nominato nel 2015 dalla Giunta regionale guidata a quel tempo da Mario Oliverio, ha presentato le dimissioni dall’incarico. Decisione inevitabile dopo la scelta del docente di Diritto di candidarsi a sindaco di Catanzaro.
Oltre 7 anni fa Calabria Etica è stata avviata alla chiusura a seguito di un’indagine della magistratura, sfociata poi in un processo che ha visto coinvolti l’ultimo presidente della Fondazione Pasqualino Ruperto, l'assessore regionale al Lavoro dell'epoca, Nazzareno Salerno, e l’allora direttore generale del dipartimento Vincenzo Caserta.
Chi immaginava, però, una definizione celere della liquidazione si è dovuto sin da subito da ricredere. A nulla sono valse le richieste (e le minacce di dimissioni) del commissario liquidatore, nessun risultato concreto è arrivato dopo le varie riunioni convocate per fare il punto della situazione. Il passo indietro paventato da Donato non è stato mai preso in considerazione, tant’è che il commissario ha in seguito notificato un decreto ingiuntivo che gli ha consentito di recuperare 1,3 milioni, somme utilizzate per soddisfare le pretese di diversi creditori.

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