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Sanità Calabria, il prof Jorio lascia l’incarico di consulente esperto

Viene meno la figura di “raccordo” immaginata qualche mese fa

Un passo di lato, senza strascichi polemici. Ettore Jorio lascia l’incarico di consulente a tutto campo del presidente della Regione. Le motivazioni del gesto compiuto da uno dei principali esperti di diritto sanitario del Paese sono state elencate in una lettera che lo stesso Jorio ha fatto recapitare al governatore Roberto Occhiuto.
Il professore era stato individuato come figura di “raccordo” tra la struttura commissariale e il dipartimento regionale Tutela della salute. Ma in entrambe le realtà avrebbe incontrato resistenze, poca collaborazione e difficoltà a imprimere quel cambio di marcia che Jorio ancora auspica per la sanità calabrese. Al momento non è dato sapere quale sia stato l’avvenimento decisivo per maturare una scelta che arriva soltanto tre mesi dopo l’investitura. Di certo non è un mistero il feeling mai decollato con altre figure di primo piano come il sub-commissario Ernesto Esposito e la manager del dipartimento Iole Fantozzi.
L’uscita di scena, in ogni caso, non è completa. Occhiuto, che crede molto nelle competenze di Jorio, spera che il docente possa dare il proprio contributo da un’altra prospettiva. Non è un caso la nomina del professore a rappresentante della Regione nella commissione paritetica che dovrà lavorare alla stesura del Protocollo d’intesa tra la Ciittadella e l’Università Magna Graecia propedeutico alla fusione dei due ospedali di Catanzaro.

Resta avvolto nel mistero, invece, il destino di Maurizio Bortoletti, il colonnello dei carabinieri nominato sub-commissario lo scorso novembre dal Consiglio dei ministri. L’ufficiale dell’Arma non è mai entrato nel pieno esercizio delle sue funzioni per una serie di ostacoli di natura burocratica. Le ultime speranze di una svolta sono cadute nei giorni scorsi dopo il mancato inserimento di un emendamento ad hoc nel decreto Sostegni ter votato in Parlamento. Il testo prevedeva la sospensione della funzione di polizia giudiziaria per l’intera durata dell'incarico nel caso in cui il sub-commissario nominato appartenesse a corpi militari.

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