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Milleproroghe, stop assunzioni Sanità Regione Calabria

L'aula della Camera dei Deputati

Saltano dal decreto Milleproroghe le assunzioni nell’ambito della Sanità della Regione Calabria, previste da un emendamento al decreto Milleproroghe votato dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera. Su indicazione della Ragioneria Generale dello Stato, le Commissioni sono tornate sui propri passi stralciando la norma. Restano invece salve le altre assunzioni per la Regione Calabria, «di personale non dirigenziale a tempo indeterminato», in particolare quello «in servizio presso l’Azienda Calabria Lavoro». Salve anche le altre norme del decreto con problemi di copertura come il bonus psicologo di 600 euro.

Proprio sul gong finale, la Ragioneria dello Stato “regala” alla Calabria una buona notizia: gli oneri finanziari per l'assunzione di personale a tempo indeterminato, anche in soprannumero riassorbibile, valorizzando le esperienze professionali maturate dal personale in servizio presso l’Azienda Calabria Lavoro non saranno carico della Regione, bensì dello Stato. La modifica suggerita dalla Ragioneria è stata inserita nell’emendamento al decreto Milleproroghe che nei prossimi giorni sarà votato dalla Camera.

A tal fine è autorizzato il trasferimento alla Regione Calabria di 5 milioni di euro per l’anno 2022 e 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2023. Il testo normativo mira quindi a stabilizzare - attraverso una selezione specifica che gestita dal dipartimento della Funzione pubblica attraverso il Formez e con oneri finanziari a carico della Regione - i lavoratori ad oggi assunti a tempo determinato dall’Azienda Calabria Lavoro, che prestano servizio da circa 10 anni in Regione in attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, appartenenti agli ex bacini “programma stage” e “Borsisti”. Si tratta di 128 unità di personale specializzato: il “programma stage” da cui provengono aveva come titolo di accesso alle esperienze lavorative in Cittadella laureati con 110 e lode; i “borsisti” hanno conseguito invece un master di secondo livello erogato da “Luiss” e “Bocconi”.

Il commento di Occhiuto

“Dal via libera al decreto Milleproroghe da parte delle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera arriva un’altra buona notizia per la Calabria. Gli emendamenti che riguardavano la stabilizzazione dei precari e le nuove assunzioni sono stati riformulati, con l’intervento determinante della Ragioneria generale dello Stato. Al fine di rafforzare la capacità amministrativa e consentire l’accelerazione delle procedure e degli investimenti pubblici per l’attuazione dei progetti previsti dal Pnrr nonché di ridurre il precariato, la nostra Regione, negli anni 2022-2023, potrà avviare procedure selettive per l’assunzione di personale non dirigenziale a tempo indeterminato, anche valorizzando le esperienze professionali maturate dal personale in servizio presso l’Azienda Calabria Lavoro". Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. "Alla Calabria andranno 5 milioni di euro per l’anno 2022 e 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2023: risorse messe a disposizione dalla Funzione pubblica. Tutto ció ci consentirà di rigenerare l’apparato burocratico regionale attraverso concorsi - gestiti dal Formez - che serviranno ad assumere nuove professionalità ma anche a stabilizzare tanti precari calabresi. Ringrazio i parlamentari di Forza Italia, in modo particolare Francesco Cannizzaro, per il prezioso lavoro fatto, e il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, per il sincero interessamento e la sensibilità dimostrati”. Occhiuto ha poi spiegato che "l'emendamento sulle assunzioni in sanità è stato stralciato. Prevedeva assunzioni a tempo determinato, e la possibilità per la Calabria di spendere fino a 11 milioni, a carico del bilancio della Regione. Con il nuovo emendamento, riformulato, invece, la Regione potrà assumere a tempo indeterminato e le risorse arriveranno dalla Funzione pubblica: 5 milioni per il 2022, e 10 all’anno dal 2023. Con il primo emendamento avremmo avuto solo altri precari. Con il secondo, andato in porto, potremo invece assumere a tempo indeterminato e stabilizzare i precari: e i fondi arriveranno da Roma".

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