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Pd Calabria, confusione attorno al congresso: Franchino ammesso in extremis

La commissione di garanzia al lavoro fino alla tarda serata di ieri

Definirlo un congresso di partito è davvero difficile. Già, perché quanto sta avvenendo nelle ultime ore all’interno del Pd calabrese ha davvero poco di politico. Lettere con richieste di chiarimenti, documenti e codicilli: più che una battaglia tra candidati, correnti, militanti per conquistare la leadership del partito, assomiglia tanto a una “guerra” portata avanti a colpi di norme e regolamenti.

La sostanza è che, nonostante l’ulteriore termine concesso per presentare la documentazione richiesta dalla commissione regionale di garanzia per il congresso, Mario Franchino non ha prodotto gli atti richiesti. Tuttavia l’organo guidato da Italo Reale ha lavorato fino a tarda ora e alla fine ha deciso di accettare la candidatura dell’ex consigliere regionale. E ciò nonostante l’assenza di alcune firme per arrivare alla soglia minima (250) necessaria ad accompagnare una candidatura alla segreteria regionale. La mossa della commissione di garanzia è stata pensata per spegnere sul nascere ogni polemica e svelenire il clima attorno al congresso ormai prossimo. «Ci lasciano fuori dal congresso per 6 sottoscrizioni non presentate? Facciano pure, la nostra battaglia di democrazia continuerà qui e magari anche in altre sedi», era stato l’avvertimento di Franchino prima della riunione decisiva della commissione. Fonti interne al Pd raccontano che le firme mancanti erano state perfino trovate ma non consegnate per un preciso atto politico. «Io e gli altri della corrente dei “Ricostituenti” - ricorda l’ex consigliere regionale sceso in campo con l’obiettivo di impedire un congresso unitario e scontato nell’esito - abbiamo raccolto le firme senza avere contezza dell’anagrafe degli iscritti. Tutto questo perché ho ricevuto l’email con gli elenchi dei tesserati soltanto nella notte tra venerdì 7 e sabato 8, ovvero dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle candidature a segretario».

Una ricostruzione “smontata” pezzo per pezzo da Reale

«Il tesseramento si è concluso il 31 di dicembre e tra il 30 ed il 31 hanno fatto richiesta diverse centinaia di persone, alcune delle quali sulla piattaforma nazionale. Aggiungiamo che, dalla sera del 7 gennaio - prosegue sempre Reale -, Mario Franchino ha la disponibilità degli elenchi avendoli richiesti al momento del deposito della candidatura. E comunque la commissione regionale di garanzia, preso atto che Franchino ha depositato l’originale delle firme precedentemente presentate in fotocopia, ritenuto che, per il principio di affidamento, possono essere ritenute valide le firme di coloro che all’atto della sottoscrizione risultavano iscritti al Pd della Calabria, ammette la candidatura di Franchino alla segreteria, dopo aver ammesso quella di Irto».

In ogni caso, l’iter del congresso in programma per il prossimo weekend va avanti. Adesso dovranno essere presentate le liste per l’Assemblea regionale (una al massimo per ogni candidato) a sostegno di Franchino e Irto che saranno votate nel corso delle riunioni di circolo. Gli iscritti al Pd calabrese risultano essere 9.549, di cui 1.757 nella provincia di Catanzaro, 3.263 in quella di Cosenza, 1.131 a Crotone, 2.276 a Reggio e 1.122 a Vibo.

 

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