Il dado è tratto: Nicola Irto rompe gli indugi e si candida ufficialmente alla guida del Pd calabrese. Dopo settimane di riflessioni e confronti, l’attuale capogruppo dei dem in Consiglio regionale accetta la sfida che gli è stata proposta dai vertici del Nazareno in vista del congresso in programma per i prossimi 14, 15 e 16 gennaio. Toccherà a lui il (difficile) compito di ricostruzione di un partito fiaccato dalle divisioni interne e ammaccato dalle recenti batoste elettorali. E anche se la discussione è aperta, con il termine ultimo per la presentazione delle candidature fissato al 7 gennaio, è difficile pensare che possa venire allo scoperto una figura in grado di insidiare Irto nella corsa alla segreteria del partito. Sul nome dell’ex presidente del Consiglio regionale potrebbe cementarsi un’alleanza ampia che mette assieme correnti non sempre in sintonia tra loro a Roma. Accanto a Irto ci saranno sicuro gli ex renziani di Base Rifomista, i franceschiniani di AreaDem e gli orlandiani. E poi ancora esponenti dell’ex maggioranza zingarettiana e di Prossima, l’area che fa capo a Nicola Oddati e qui rappresentata da Sebi Romeo. Quest’ultimo, proprio per favorire un discorso unitario, ha deciso di fare un passo indietro di fronte alla discesa in campo di Irto. «La rigenerazione della comunità democratica - anticipa Irto - sarà al centro del confronto che chiederò alla base del nostro partito in queste due settimane di campagna congressuale. Il Pd della Calabria dovrà ripartire dall’attivismo delle sezioni e dal dialogo sui temi politici e dell’innovazione democratica».
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