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Calabria, Occhiuto punta sull’aiuto di Figliuolo per terapie intensive e medici del “118”

Il commissario per la sanità punta a rafforzare posti-letto e servizio di emergenza

Ai parlamentari calabresi che ieri sera hanno risposto presente alla convocazione - in presenza, alla Cittadella, o in modalità telematica -, il governatore Roberto Occhiuto e il sub-commissario Maurizio Bortoletti hanno ripetuto una sola cosa: fare fronte comune per rafforzare la struttura incaricata di guidare la sanità. Già, ma in che modo? Innanzitutto assicurando un sostegno bipartisan al pacchetto di emendamenti da presentare al decreto fiscale e a quello denominato “Pnrr” attualmente all'esame del Parlamento per la conversione in legge. Proposte normative finalizzate soprattutto a modificare – nel senso di un rafforzamento dei poteri del commissario e del sub – il decreto Calabria. E ciò tenendo presente anche la sentenza della Consulta che ha dichiarato parzialmente incostituzionale le norme sul commissariamento della Sanità in Calabria, perché lo Stato non può limitarsi a un «mero avvicendamento del vertice, senza considerare l'inefficienza dell'intera struttura sulla quale tale vertice è chiamato a operare in nome dello Stato».

Di qui l'intenzione di mettere in capo allo Stato il compito di incentivare il personale (con indennità più alte), valorizzando l'apporto delle competenze e dello specifico ruolo nelle attività dirette ad attuare gli obiettivi previsti nei programmi operativi di prosecuzione del Piano di rientro.

I ritardi e le incertezze rischiano di frenare ulteriormente le attività da porre in essere per risalire la china sul fronte dell'offerta sanitaria. Tra i primi interventi allo studio c'è quello sull'emergenza-urgenza e sul rafforzamento del sistema del 118. I casi delle ambulanze senza medico a bordo, i ritardi risultati fatali in alcune circostanze, hanno convinto Occhiuto a spingere sull'acceleratore, a chiedere supporto alla struttura dell'Esercito guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. All'Esercito potrebbe essere chiesto uguale aiuto nel rafforzamento della rete dei posti di Terapia intensiva in previsione di un rialzo dei contagi: finora su 134 postazioni di Rianimazione, ne sono stati attivati soltanto 28. Una conseguenza della mancata rendicontazione delle spese sostenute durante la pandemia.

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