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Medicina d'urgenza carente in Calabria, primo affondo della Bruni: “Servizio in affanno”

La candidata sconfitta in occasione delle ultime elezioni è da poco transitata nel Gruppo misto

Amalia Bruni

Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio regionale torna con grande determinazione su una questione delicata già affrontata in campagna elettorale, quello della medicina di urgenza che è carente su tutto il territorio calabrese e su quella del 118 della provincia di Catanzaro in particolare: “Vicenda assurda che si trascina da tempo e che necessita di una risoluzione seria e immediata. Il servizio del 118 è stato decapitato da una decisione dell’Asp di Catanzaro che da oltre un anno ha stoppato l’erogazione di una piccola indennità ai medici che svolgevano il delicato incarico a bordo delle ambulanze. Ma non solo, è stato chiesto anche il rimborso di queste poche decine di euro con modalità retroattiva. Molti colleghi hanno quindi deciso di abbandonare e tutto il servizio è da molti mesi in grandissimo affanno, spesso le ambulanze partono senza il medico a bordo e tutti i giorni si mette a grave rischio la salute di chi ha bisogno di cure urgenti, immediate e con la giusta professionalità. Non si può pretendere di risparmiare su un servizio come quello del 118 che salva vite umane. Si tratta di morti annunciate la cui responsabilità pesa su chi ha preso decisioni sbagliate che oltre a non produrre nessun risparmio hanno decapitato e reso inefficiente un presidio importantissimo come quello delle ambulanze del 118. I colleghi hanno presentato anche un sacrosanto esposto in Procura ma di fronte alla salute la politica deve dare risposte, immediate e efficaci. La Calabria e i calabresi meritano il rispetto e meritano, al pari di tutti i cittadini italiani di poter usufruire degli stessi servizi. Il tempo delle parole è finito da tempo, ora vogliamo risoluzioni efficaci”.

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