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Regionali Calabria, Salvini glissa sul ticket Occhiuto-Spirlì: "Non sono affezionato alle etichette"

Il leader della Lega a Catanzaro per analizzare il risultato elettorale. Nessun endorsement per chi ha guidato la Regione per un anno. Il segretario sceglie la linea della prudenza per placare i mugugni

Il dogma è caduto in casa della Lega calabrese. Lo certificano le parole utilizzate ieri a Catanzaro da Matteo Salvini, al termine di una lunga e convulsa riunione del partito calabrese: «Parlerò con il presidente Occhiuto; io non sono affezionato alle etichette ma alla concretezza». È una risposta che vale molto quella offerta dal leader del Carroccio ai cronisti che in conferenza stampa gli chiedono quanto sia disposto a scommettere sul ticket che assegnerebbe a Nino Spirlì la vicepresidenza della Giunta regionale.

Inutile girarci attorno: le parole del numero uno della Lega non suonano esattamente come un endorsement nei confronti di chi finora ha guidato la Regione - va ammesso, in condizioni proibitive, con una pandemia senza precedenti e la scomparsa prematura della presidente eletta - e adesso ambisce a restare nel governo che il forzista Occhiuto si appresta a varare.

Si vedrà se matureranno le condizioni per la riconferma, il clima per adesso non è quello ideale. Non a caso Salvini è rimasto evasivo sul punto, limitandosi a dire che «con Occhiuto parlerò del ruolo che uomini e donne della Lega potranno avere sia in Giunta che in Consiglio regionale».
La verità è che la prudenza resta l’unica via d’uscita in una situazione complicata. La Lega è riuscita a riconfermare quattro seggi a Palazzo Campanella sfruttando alcuni “meccanismi” della legge elettorale.

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