Paradossalmente il nodo della vicepresidenza da affidare o meno a Nino Spirlì - per la verità, casella messa in discussione più dentro la Lega che fuori - potrebbe essere l'ostacolo meno impegnativo per Roberto Occhiuto in questa prima fase post-vittoria. Ci sono altri aspetti a rendere meno in discesa la fase che porterà alla costruzione della Giunta e dell'assetto della macchina amministrativa della Regione.
La vittoria (ampia) del centrodestra e il successo straripante conseguito da alcuni eletti in Consiglio aprono alcuni interrogativi importanti. Il primo: come riuscirà, il neo governatore, a trovare un equilibrio tra il potere che vorrà esercitare e lo spazio rivendicato da chi è stato catapultato a Palazzo Campanella grazie a diverse migliaia di preferenze? L'esempio di Gianluca Gallo, il consigliere regionale più votato probabilmente nella storia del regionalismo calabrese, tanto da essere paragonato a un partito all'interno del partito ufficiale. Non ne mancano altri meno rilevanti: Pasqualina Straface, Katya Gentile, Michele Comito, Fausto Orsomarso, Giovanni Arruzzolo. Tutti esponenti con una storia politica autonoma, in grado di rivendicare uno spazio importante nella prossima legislatura.
Non è dato sapere se Occhiuto avrebbe preferito avere consiglieri meno “forti” in termini elettorali, di certo appare un avviso ai naviganti quello ripetuto a più riprese sulla sicurezza di riuscire a trovare una quadra. “Timori? Ho trattato finora con ministri e leader nazionali riuscendo a gestire bene ogni situazione, lo farò anche stavolta”, spiega a chi gli chiede in ore in queste ore.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria
Caricamento commenti
Commenta la notizia