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Elezioni Calabria, in Consiglio volti nuovi e poche conferme FOTO

L’esito del voto non è definitivo ma si delinea già la spartizione dei seggi a Palazzo Campanella: fuori Oliverio e de Magistris. Non c’è l’effetto Lucano, per lui circa tremila preferenze. Sono in tanti ancora a sperare

La composizione del nuovo Consiglio regionale resta ancora difficile da inquadrare con esattezza. In base ai dati dello scrutinio molto lento anche a causa della presenza della doppia preferenza (prima volta in assoluto in Calabria) si possono ipotizzare ancora i nuovi consiglieri eletti con la parte assegnata grazie al sistema proporzionale che vede nove seggi alla Circoscrizione Nord (Cosenza), 8 a quella Centro (Catanzaro, Vibo e Crotone) e sette a quella Sud (Reggio) mentre per i premi e per l’assegnazione dei rimanenti cinque consiglieri si dovrà ancora attende la conclusione di tutte le operazioni. il 30. scranno di Palazzo Campanella spetta al governatore eletto. Con lui nella circoscrizione Sud è sicuro di tornare Giovanni Arruzzolo, primo nella lista più votata Forza Italia, gli azzurri sono destinati a ottenere a queste latitudini anche il secondo consigliere regionale che in prima battuta era Domenico Giannetta, ma è stato superato in nottata da Giuseppe Mattiani (Palmi).
Giuseppe Neri primo tra i candidati di Fratelli d’Italia che dovrebbe avere un seggio (nel 2020 due), mentre il secondo è Giovanni Calabrese, la Lega dovrebbe vedersi riconfermato il seggio (il preside Giuseppe Gelardi che alla scorsa tornata correva con l’Udc). Un seggio scatterà per la lista del presidente “Forza Azzurri” con Giacomo Pietro Crinò che stacca tutti.

Alla coalizione di centrosinistra oltre ad Amalia Bruni che dovrebbe essere eletta proprio in riva allo Stretto si aggiunge il solo immancabile Nicola Irto, nettamente avanti a tutti. La forbice di voti presente non consente agli altri di ambire al seggio mentre è da capire come e dove saranno attribuiti i due posti che in totale dovrebbero spettare alla coalizione di De Magistris.
Proprio in questa coalizione è necessario soffermarsi sulla candidatura al centro di eco mediatico internazionale negli ultimi giorni, quella di Domenico Lucano. Dopo la condanna dell’ex sindaco di Riace lo stesso è riuscito a racimolare circa 3mila preferenze, un buon bottino per lui ma non si sa se e in che modo potrebbe fare ingresso nell’Aula di Palazzo Campanella. In ogni caso l’effetto Lucano non c’è stato.
Ma veniamo alla Circoscrizione Centro tra le province di Catanzaro, Crotone e Vibo. Qui uno degli eletti certi e confermati dovrebbe essere Sinibaldo Esposito con l’Udc, Entra tra le file del Partito Democratico Ernesto Alecci che è il sindaco di Soverato. A destra Michele Comito a Vibo è primo e spera anche Francesco De Nisi di “Coraggio Italia”, per gli altri bisognerà ancora attende il verdetto definitivo perché cono ancora in corso molti ballottaggi con candidati vicini.
Nella circoscrizione Nord che è quella che esprime il più alto numero di rappresentanti con il sistema proporzionale Gianluca Gallo consigliere/assessore uscente sarà riconfermato, con lui nel gruppo di Forza Italia entrerà Katya Gentile, figlia del padre politico di lungo corso. Tornerà nuovamente a essere consigliere anche Fausto Orsomarso che nella consiliatura a guida Santelli-Spirlì è stato assessore mentre la Lega parlerà al femminile con Simona Loizzo.
Un’altra conferma è quella di Pieluigi Caputo che con la lista del presidente Occhiuto dovrebbe essere abbastanza sicuro di staccare il pass per Palazzo Campanella. Mentre per il Partito Democratico è il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci a essere nettamente avanti nelle preferenze e quindi a essere in pole per lo scranno regionale mentre è ottima la performance di Ferdinando Laghi nella lista del presidente De Magistris che è quasi certo di avere il seggio. Alla fine con l’attribuzione dei premi Forza Italia vedrebbe i suoi consiglieri uguali a quelli del Pd, mentre gli altri dovrebbero andare a “Coraggio Italia” e all’Udc e infine un altro seggio andrà alle liste di De Magistris.
Il voto consegna ancora una volta un’Aula nettamente ad appannaggio degli uomini. L’introduzione della doppia preferenze di genere non fa cambiare gli equilibri perché oltre alla bruno che entra di diritto dovrebbero essere soltanto due le figure femminili nell’Aula di Palazzo Campanella. Se ne aspettavano forse di più.

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