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Le Sardine salutano il centrosinistra in Calabria: «Non c’è traccia di rinnovamento»

La portavoce Jasmine Cristallo si chiama fuori dalla contesa elettorale. Critiche alla candidatura della scienziata Bruni voluta da Pd e M5S: «La sua figura utilizzata per patti trasversali sull’asse Cosenza-Reggio»

A un certo punto della disamina, Jasmine Cristallo, portavoce nazionale delle Sardine, prova a utilizzare una metafora per rendere più chiaro il concetto: «Ecco, mi si chiede spesso negli ultimi tempi perché non abbia deciso di sostenere la ricercatrice Amalia Bruni, che pure mi ha cercata dopo la sua investitura. Provo a spiegarlo con una metafora: la Calabria non ha bisogno di essere guarita da bravi medici ma di essere governata da politici capaci». Lo scenario è abbastanza noto: il Pd, in nome dell’intesa con il M5S, sacrifica la candidatura di Nicola Irto, poi è costretto a prendere atto della rinuncia in corsa dell’imprenditrice Maria Antonietta Ventura, infine abbraccia Bruni, la studiosa pioniera nella lotta all’Alzheimer. «È una candidatura debole - attacca Cristallo -, partorita per salvaguardare patti trasversali sull’asse Cosenza-Reggio, e di certo non rappresenta quella discontinuità che noi invocavamo dal 2020, prima ancora della discesa in campo di Callipo».
Davanti a un quadro del genere, non ci sarà nessun impegno formale. «Non voglio avere nessun ruolo – specifica la portavoce delle Sardine – e per questo resteremo a guardare pur consapevoli di avere di fronte una destra pericolosa e aggressiva. Non possiamo spenderci per garantire la sopravvivenza al vecchio sistema». Cristallo mette in fila gli errori compiuti dal Pd e dai suoi massimi rappresentanti.

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