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Elezioni in Calabria, Centrosinistra e 5 Stelle ripartono da Amalia Bruni

Oliverio si smarca: stimo Amalia, ma i dem hanno sbagliato nuovamente il metodo

Il centrosinistra calabrese riparte da una donna. Dopo il forfait dell’imprenditrice Maria Antonietta Ventura, fuori per alcune grane giudiziarie riguardanti le imprese di famiglia, adesso è il turno di Amalia Bruni. Scienziata di fama internazionale, 66 anni, originaria di Girifalco e, soprattutto, direttrice di quel Centro regionale di neurogenetica di Lamezia, quasi sempre “ignorato” dalle istituzioni calabresi. A lei si deve la scoperta del gene responsabile della malattia di Alzheimer ereditaria ad esordio precoce (dieci volte su cento ci si ammala prima dei 40 anni) e l’identificazione di una proteina, battezzata “Nicastrina” in onore della sua terra, che ha avuto un ruolo fondamentale nella comprensione dello sviluppo della malattia.

Un profilo di livello, proveniente dalla società civile, attorno al quale il Pd - in particolare il tandem Graziano-Boccia - si aggrappa per tenere in piedi un progetto politico attraversato da molte contraddizioni. Non si spiegherebbe altrimenti lo stupore con cui, ieri sera, alcuni degli alleati dei dem, convocati per l’ennesima riunione sulla piattaforma Zoom, si sono trovati a ratificare una decisione presa altrove. Bruni, che politica non lo è per professione, ha tuttavia dimostrato già dalle prime mosse di sapersi destreggiare bene tra le difficoltà della politica calabrese. In che modo? Verificando, attraverso un giro di telefonate, il reale stato dell’arte.

A frenare gli entusiasmi ci pensa Mario Oliverio. L'ex governatore, pur stimando la studiosa catanzarese, mette nuovamente nel mirino il Pd «perché ha sbagliato nuovamente il metodo», e annuncia la nascita di un movimento (Democratici e Riformisti per la Calabria) destinato a diventare la casa degli scontenti in casa del Pd calabrese.

Bruni, oltre al sostegno dei partiti minori del centrosinistra, potrebbe incassare anche l'appoggio di Carlo Tansi e dei movimenti che fanno riferimento a lui. L'obiettivo, negli ambienti del Pd, è quello di costruire uno schieramento competitivo e in grado almeno di arrivare davanti al Polo civico guidato da Luigi de Magistris. La prima sfida si giocherà sulla capacità di allestire liste competenti e “pulite”.

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