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Regionali Calabria, il pallino nelle mani di Spirlì

Spetta al presidente facente funzioni fissare con proprio decreto la data del voto che il governo ha da tempo indicato

L’aula del Consiglio regionale calabrese di Palazzo Campanella a Reggio Calabria

A otto mesi da quando il consiglio regionale aveva deliberato il suo congedo siamo ancora in “braccio” a Nino Spirlì. Nella seduta del 10 novembre, con la Calabria ancora sconvolta dalla prematura scomparsa di Jole Santelli, eletta presidente qualche mese prima con oltre il 55% dei consensi, i consiglieri regionali presero ufficialmente atto della sua morte seguendo il dettame dell’articolo 3, comma 6, dello Statuto della Regione. Il regolamento interno dell’assemblea di Palazzo Campanella (articolo 60) prevedeva poi che dopo quella deliberazione il presidente congedasse «definitivamente i Consiglieri». L’emergenza Covid ha fatto il resto e il consiglio regionale, che avrebbe dovuto riunirsi solo per atti indifferibili e urgenti, è andato (e va ancora) avanti come se niente fosse, con l’opposizione a lanciare ogni tanto qualche timido segnale d’indignazione senza però mai rinunciare ad accordicchi e privilegi bipartisan. Intanto i mesi sono passati ed è sempre il facente funzioni a dare le carte in vista delle elezioni regionali che il governo ha deciso debbano tenersi tra il 15 settembre e il 15 ottobre.

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