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Il fardello Calabria Etica pesa ancora sulle casse della Regione

Il commissario liquidatore è stato costretto a notificare agli uffici della Cittadella un decreto ingiuntivo di 1,3 milioni

La sede della Regione Calabria a Catanzaro

Regna il caos attorno a Fondazione Calabria Etica. Non solo la procedura di liquidazione, a oltre cinque anni dall’avvio, non si è ancora chiusa, ma la Regione continua a sborsare denari per debiti mai saldati, nell’indifferenza generale. Le ultime notizie che filtrano dalla Cittadella raccontano di un commissario dimissionario, il professore dell’Università Magna Graecia Valerio Donato, eppure ancora in carica perché nessuno ha preso atto della propria volontà di fare un passo indietro rispetto all’incarico che gli era stato affidato dall’ex Giunta Oliverio. Nei mesi scorsi, Donato, pressato dalle richieste dei creditori, è stato costretto a notificare alla Regione un decreto ingiuntivo di 1,3 milioni. Dagli uffici preposti, nessuno si oppone perché il debito è palese. A dicembre 2020, con una delibera, l’esecutivo ha spostato la competenza su Calabria Etica, che doveva occuparsi di politiche di solidarietà sociale, dal dipartimento Lavoro a quello Salute. Il nuovo dirigente ha iniziato a scrivere, inoltrare convocazioni per arrivare a un componimento, ma nei capitoli del bilancio non si sono trovate le somme che la Regione avrebbe dovuto all’epoca impegnare per pagare quanto dovuto alla Fondazione. Al commissario non è restato che pignorare e incassare 1,3 milioni e così cominciare a pagare i creditori. Qualcuno sarà responsabile di queste omissioni?

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