Un primo effetto Nicola Irto l’ha ottenuto: smuovere le acque stagnanti del Pd. L’annuncio di ritiro della candidatura a governatore è servito a imprimere un’accelerazione e conoscere le reali intenzioni dei dem in Calabria. Un dato evidente è la conferma della fiducia nei suoi confronti da parte del segretario Pd, Enrico Letta, e l’impegno a «trovare una soluzione entro la settimana» con il responsabile degli Enti locali, Francesco Boccia, che sarà dopodomani da queste parti.
La sostanza è che la mossa di Irto, da tempo in campo per le elezioni regionali, è finalizzata a dare una scossa perché si organizzino le primarie e i 5 Stelle prendano una decisione su cosa fare in Calabria. E anche le parole del segretario nazionale («non possiamo superare questa settimana per arrivare a una decisione e ridare speranza ai calabresi») sembrano andare in questa direzione.
Il diretto interessato, comunque, resta fermo sulle sue posizioni. Certo, gli attestati di stima arrivati da quasi tutti i big del Pd gli hanno fatto piacere, ma a chi gli chiede conto in queste ore, continua a ribadire: «Al netto di quello che sarà il mio ruolo, mi preme ricordare che ho solo posto alcune questioni politiche. L’obiettivo è portare i problemi della Calabria al centro dell’agenda del mio partito e del governo». S’intravede in queste parole una malcelata critica per come il Nazareno abbia affrontato la questione Calabria.
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