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Un Recovery plan equo, i sindaci calabresi: "Mai più col cappello in mano"

Diversi amministratori calabresi sono scesi in piazza a Napoli

La chiamano la «liberazione dal divario» i sindaci del Sud scesi in piazza a Napoli per rivendicare l’equa distribuzione dei fondi del Recovery Plan. Il 25 Aprile lo celebrano «senza più chiedere l’elemosina con il cappello in mano – esordisce il primo cittadino partenopeo Luigi de Magistris – ma invocando i nostri diritti».

La questione che pongono è semplice: se all’Italia è toccata una quota di quasi 222 miliardi per risollevarsi dalla crisi post Covid è proprio per le condizioni in cui si trova il Sud e, stando alle linee guida Ue, alle regioni meridionali spetterebbe il 68% e non il 40% di questi fondi. Testimonial d’eccezione, al fianco dell’ottantina di sindaci arrivata in piazza del Plebiscito, Al Bano Carrisi. "Il Sud va difeso – dice il cantante – e trattato come il resto del Paese". In piazza anche uno degli ispiratori delle rivendicazioni sul Recovery, il leader del movimento “Equità territoriale” Pino Aprile.

In piazza, tra gli altri, ci sono i rappresentanti dei Comuni di Roseto Capo Spulico, Acri, Oriolo, Cariati – con il sindaco Filomena Greco che rispolvera la «questione meridionale che va avanti da 160 anni» – e Trebisacce, con il primo cittadino Franco Mundo a portare in piazza «il grido di dolore dei nostri cittadini».

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