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Bando nidi, Magorno: evitare beffa al Sud

«A nome della rete dei sindaci di “Recovery Sud” ho inteso presentare un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio e a tutti i ministri competenti per chiedere adeguate e necessarie modifiche agli interventi finalizzati ad asili nido e scuole d’infanzia, soprattutto nelle aree svantaggiate del Paese.
Le nuove indicazioni, che hanno fatto seguito alla legge di bilancio 2019, prevedono uno stanziamento di circa 700 milioni – da destinare all’ampia gamma dei servizi a sostegno dell’infanzia e della famiglia – ma i criteri di ripartizione sono equivoci e soprattutto non efficaci a rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti nelle zone più fragili del Paese, e in particolare al Sud». Così il Senatore di Italia Viva, Ernesto Magorno.
«Allo stato, sullo stanziamento complessivo di 700 milioni di euro, solo 336 milioni (pari al 48%) saranno destinati alle aree svantaggiate del Paese e a strutture localizzate nelle periferie urbane. Ed ancora, il bando non sembra sia costruito in modo da favorire i territori più deboli: su cento punti di ciascun progetto, infatti, ne sono assegnati solamente tre se l'area dove deve nascere il nuovo asilo nido o la scuola d'infanzia è priva di strutture analoghe. Non c'è nessun altro parametro che conti così poco».
Secondo Magorno «è evidente, dunque, che le finalità che fanno da premessa al bando – ovvero il superamento delle diseguaglianze territoriali in un ambito così delicato quale quello dell’infanzia, della prima scolarizzazione e del sostegno alle famiglie – non trovino un riscontro nella composizione del bando. E di questo hanno subito preso coscienza molti amministratori meridionali. Il senso dell’interrogazione è proprio quello di sollecitare i ministri competenti a un pronto intervento, per riequilibrare risorse e criteri».

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