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Sanità e piano vaccini, i capigruppo del centrodestra in Consiglio regionale replicano a Irto

Consiglio regionale della Calabria

«Comprendiamo che in campagna elettorale la ricerca affannosa del consenso possa far scivolare nella demagogia un candidato inesperto, ma non ci aspettiamo tanta strumentale superficialità da Nicola Irto, politico navigato e  seconda carica dell’amministrazione regionale di centrosinistra che ha governato la Calabria fino ad un anno fa, decretando quel definitivo affossamento della sanità regionale di cui oggi paghiamo un prezzo pesantissimo anche in termini economici». E’ quanto affermano i capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale Antonio De Caprio (FI), Vito Pitaro (Jole Santelli Presidente), Tilde  Minasi (Lega), Giacomo Crinò (Cdl), Giuseppe Graziano (Udc) e Filippo Pietropaolo (Fdi), che spiegano: «Irto non può fingere di non sapere che la responsabilità unica dell’organizzazione sanitaria in Calabria, della gestione dell’emergenza covid e della campagna vaccinale è in capo al governo nazionale, che con il decreto Calabria voluto dal governo Pd-Cinque stelle ha addirittura rafforzato i poteri e le competenze del commissario. L’esponente del Pd dovrebbe semmai riconoscere come un merito della giunta di centrodestra quello di avere offerto al commissario Longo massima collaborazione, che dopo la nomina da parte del precedente governo è stato abbandonato a se stesso. Una circostanza che Irto dovrebbe conoscere bene, essendo stato ricevuto dal commissario Longo insieme ai consiglieri del suo partito. A seguito di quell’incontro ci saremmo  piuttosto aspettati, da un autorevole esponente del partito che detiene il pacchetto di maggioranza del governo,  interventi risolutivi, o almeno un’azione di stimolo per accelerare la nomina dei sub-commissari, considerato che già il nuovo governo, rimuovendo il disastroso Arcuri e nominando commissario all’emergenza il generale Figliuolo, ha impresso un cambio di passo e di attenzione nei confronti della Calabria. D’altro canto i dati che scandalizzano Irto sullo stato della campagna vaccinale in Calabria, che risultano in linea con la media nazionale,  sono stati forniti dal generale Figliuolo e dal capo della protezione civile nazionale Curcio. Se l’Italia nel suo complesso è indietro nel piano vaccinale, le responsabilità sono più seriamente da riferire ai ritardi nella programmazione accumulati dal precedente governo e dalla struttura guidata dal commissario Arcuri, e probabilmente dalla decisione di non accentrare la gestione a livello nazionale, motivata forse dalla volontà di fare ricadere sulle regioni le responsabilità delle inefficienze.  Un espediente che, per quanto riguarda la Calabria, non può evidentemente funzionare, essendo la sanità regionale  commissariata ad ogni livello.  Ma sui disastri combinati dal Pd al Governo per la sanità calabrese potremmo citare le vicende tutt’altro che limpide sull’approvvigionamento di mascherine e dispositivi di protezione, la triste telenovela sulla nomina del nuovo commissario alla Sanità, la mancata definizione della sua struttura. Sarebbe stato importante realizzare dei centri covid nelle strutture ospedaliere esistenti e in buono stato, che sarebbero rimaste così a disposizione del territorio una volta finita la pandemia, ma i commissari nominati dal centrosinistra hanno perseguito linee differenti, e scelte cervellotiche come quella di convertire la struttura realizzata dall’esercito a Cosenza da ospedale covid a centro vaccinale, smantellando i posti letto proprio mentre i reparti si riempiono. Da Irto ci aspettiamo maggiore senso di responsabilità e proposte concrete per rafforzare la sanità in Calabria, sulle cui inefficienze il Pd non è certo esente da colpe».

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