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Calabria, Anci Sud chiede un confronto sulla crisi del Paese

Serve una programmazione nuova di zecca per favorire la ripresa del Paese. Lo chiedono a gran voce i delegati Anci del Sud. Tra questi anche Francesco Candia, rappresentante della Calabria. «In continuità con il percorso intrapreso dalle Anci», scrivono, «delle Regioni del Sud e Insulari, in occasione di un incontro tenutosi lo scorso 10 marzo, alla presenza del delegato Anci per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno, Giuseppe Falcomatà e tenendo anche conto delle crescenti sollecitazioni provenienti dai territori, è emersa la necessità di avviare un confronto con il Governo nella prospettiva che gli Enti locali del Mezzogiorno possano dare un pieno contributo alla ripresa del Paese. Il Sud, che rappresenta un enorme bacino di risorse culturali, umane e naturali, può essere una grande opportunità di ritorno, non solo economico, degli investimenti previsti dal Next Generation Ue e dal nuovo ciclo di Programmazione. Perché ciò sia possibile è necessario un processo riformatore che consenta agli enti locali di poter utilizzare competenze, risorse e procedure adeguate alla grande sfida europea, evitare che si confermi ed aumenti il divario istituzionale e territoriale e, sul versante dei diritti e dei servizi, le disuguaglianze tra cittadini italiani e consentire l’avvio della transizione digitale ed ecologica. A tal fine occorre cambiare passo e comprendere che anche ai fini della ripresa economica la sfida del Mezzogiorno è la sfida dell’intero Paese e il tema di come colmare il divario territoriale deve essere una delle priorità sull’impiego delle risorse finanziarie destinate dall’Unione Europea all’Italia.
Riteniamo, Signor Presidente del Consiglio, che siano maturi i tempi perché si porti avanti un percorso di effettiva unificazione e definitivo superamento della questione meridionale, al pari di quello avvenuto in Germania dopo la sua unificazione del 1989».

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