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Sanità, nessuno “gestisce” l’emergenza in Calabria. Il sostituto di Belcastro non c’è

Si allungano i tempi per individuare il sostituto del manager interdetto

La riunione della Giunta regionale della Calabria

Una nuova giornata di contatti e consulti non è servita a sciogliere il nodo: la Calabria è ancora senza un delegato per l’emergenza Covid. Il provvedimento d’interdizione dai pubblici uffici emesso dalla magistratura nei confronti di Antonio Belcastro ha svuotato una casella di fondamentale importanza nella lotta al coronavirus. Il “vuoto” di potere rischia di creare non pochi problemi a una Calabria ancora indietro sul piano vaccinale e che sconta atavici problemi sul fronte della debolezza del proprio sistema sanitario. Il problema emerso nelle ultime ore riguarda anche aspetti procedurali perché residuano ancora qualche dubbi sulla figura cui spetta nominare il nuovo delegato del soggetto attuatore per l’emergenza Covid 19. Un parere emanato a inizio anno dai vertici amministrativi del ministero della Salute ha riconosciuto al commissario ad acta, in sostanza a Guido Longo, «in via esclusiva», il ruolo di soggetto attuatore in relazione all’attività anti-Covid e all’attuazione del piano strategico nazionale dei vaccini. Dunque, almeno in linea teorica, la scelta del nuovo delegato spetterebbe al commissario nominato dal governo. Ma al decimo piano della Cittadella si ritiene poco probabile un’esclusione del presidente della Regione dall’intera procedura.

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