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Calabria, Arcea e il caso degli stipendi gonfiati

La Regione taglia i trasferimenti di oltre 200mila euro: è la somma eccedente erogata ai manager

La sede della Regione Calabria a Catanzaro

È grande il caos attorno ad Arcea, l’ente sub-regionale che si occupa dei pagamenti in agricoltura. Non c’è solo il recente cambio al vertice - via Francesco Del Castello, incarico affidato a Salvatore Siviglia - ad agitare le acque. Una recente delibera approvata nell’ultima riunione di Giunta taglia di oltre 207mila euro la somma stanziata (3,3 milioni) per far funzionare l’ente nel 2021. Il motivo? Recuperare le somme illegittimamente percepite negli ultimi anni dai manager che si sono succeduti alla guida di Arcea. Tra loro figura anche Maurizio Nicolai, attuale direttore generale del dipartimento Programmazione della Regione.
Un paradosso, insomma. Originato dall’erronea attribuzione per il direttore/commissario di un’indennità equiparata a quella dei direttori generali della Giunta, senza l’applicazione della riduzione del 20 per cento, per come indicato dalla norma regionale sulla spending review. I tecnici della Cittadella hanno fatto un po’ di conti e il risultato venuto fuori è sorprendente: dall’agosto 2013 al febbraio 2021 i manager incaricati di guidare Arcea hanno incassato somme (per un totale di 207mila euro) che non gli spettavano. Di qui la decisione di agire per il recupero delle somme: inizialmente con il taglio dei finanziamenti all’ente, in un secondo momento con il recupero dei fondi dai singoli.

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