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Piano di salvataggio Arcea, Fp Cgil all’assessore Gallo: la revisione riguardi il modello organizzativo

Alessandra Baldari e Ferdinando Schipano: il rilancio dei Arcea non si fa con i fichi secchi ma ridefinendo ruoli e responsabilità, valorizzando il personale interno anche attraverso le progressioni di carriera ma soprattutto con la disponibilità della dotazione finanziaria

L’assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo

“Questa organizzazione sindacale deve amaramente constatare che a distanza di quasi un anno dal suo grido d’allarme per una probabile soppressione di Arcea, quale organismo pagatore, nessuna iniziativa concreta atta a rimuovere le criticità evidenziate da Mipaaf e Commissione Europea è stata messa in campo”.

Sono le parole che Alessandra Baldari, segretario generale Fp Cgil Calabria, e Ferdinando Schipano, coordinatore regionale Funzioni locali, hanno rivolto a Gianluca Gallo all’assessore regionale alle Politiche Agricole e Sviluppo Agroalimentare, Politiche Sociali e per la Famiglia. La lettera è stata inviata anche a Francesco Del Castello, commissario straordinario Arcea e al presidente facente funzioni, Nino Spirlì.

“L’approccio che sta avendo su questo problema di primaria importanza, ce lo lasci dire, è alquanto superficiale e pilatesco. Ricordiamo che dopo reiterate richieste da parte delle organizzazioni sindacali, il 25 agosto scorso ci ha “concesso” un incontro, nel quale, in maniera del tutto sbrigativa, ci indicava le attività che avrebbe introdotto a breve termine per affrontare concretamente l’audit con la Commissione Europea, la quale sarebbe scesa in Calabria a settembre per verificare lo stato di salute di Arcea.  In quell’incontro la FP Cgil manifestò diverse perplessità in relazione alla sua strategia da adottare per evitare la soppressione dell’Agenzia. Ricordiamo che le maggiori criticità erano (e sono) riferite ad una dotazione organica che è del tutto insufficiente. Problema che lei intendeva risolvere attraverso una convenzione con Arsac per il distacco di alcuni lavoratori e, nel contempo, l’avvio di un tirocinio formativo”, continuano Baldari e Schipano.

“Abbiamo avuto modo di dire, in quell’incontro, che le misure messe in campo erano del tutto insufficienti e che il problema della dotazione organica si poteva risolvere solo aumentando il contributo annuale che la Regione Calabria trasferisce ad Arcea, predisponendo un fabbisogno del personale adeguato alle necessità di dare risposte all’intero mondo agricolo della Calabria. Ci siamo resi conto, viceversa, che la Regione Calabria, mentre lei parlava di rilancio di Arcea, aveva agito in maniera opposta. Infatti, ad un trasferimento che nel 2019 è stato di tre milioni e trecento mila euro, nel 2020 si era deciso di tagliare trecento mila euro. Abbiamo subito fatto rilevare la grossa contraddizione. Le nostre perplessità, come era facile immaginare, sono state evidenziate dalla Commissione Europea che, nell’incontro di settembre, ha rilevato l’inconsistenza delle misure presentate e ha dato tempo fino a marzo 2021 per presentare un piano di rilancio di Arcea, mettendo mano alla dotazione organica dell’Agenzia, aumentando il personale Dirigente e non”, si legge nella nota della Fp Cgil.

“Successivamente, Abbiamo appreso che con la Delibera  n. 409 del 24/11/2020 la Giunta Regionale dava mandato al commissario Straordinario Arcea di predisporre e presentare alla Giunta “un progetto di razionalizzazione, ristrutturazione e potenziamento dell’Agenzia atto a soddisfare le richieste di azioni correttive impartite dalla Commissione Europea e dal MIPAAFT“ a seguito del quale il Commissario ha predisposto un progetto di rilancio ed un fabbisogno del personale (non condivisi coi sindacati, i quali  avrebbero potuto dare spunti utili) ma che tale piano non è poi stato approvato dalla giunta per mancanza di risorse economiche. Infatti, nel bilancio di previsione della Regione Calabria anno 2021 le somme stanziate per Arcea, quale contributo di funzionamento sono tre milioni e trecento mila euro. Praticamente sono stati semplicemente ridati i trecentomila euro che erano stati tolti nell’anno 2020. Somma che, come è facile immaginare, è insufficiente a coprire un reale piano di rilancio dell’Organismo Pagatore”, proseguono il segretario generale e il coordinatoreregionale Funzioni locali.

“Caro assessore Gallo - concludono Baldari e Schipano - il rilancio dei Arcea non si fa con i fichi secchi ma deve passare attraverso una revisione del modello organizzativo nel suo complesso, ridefinendo ruoli e responsabilità, valorizzando il personale interno anche attraverso le progressioni di carriera ma soprattutto con la disponibilità della dotazione finanziaria, necessaria a dotare l’Agenzia, in maniera stabile ed effettiva, dell’adeguata quantità di personale, per come più volte richiesto dalle autorità competenti, ai fini del mantenimento del riconoscimento ad Organismo Pagatore, per fare ciò servono non meno di un altro milione di euro, se agirà in tal senso capiremo che ha veramente a cuore le sorti di Arcea e dei servizi che questa Agenzia eroga al mondo dell’agricoltura, altrimenti le sue saranno solo esternazioni estemporanee senza costrutto”.

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