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Calabria: Spirlì, il presidente “pigliatutto”

Il capo dell’esecutivo fa incetta di deleghe: le ultime acquisite ad interim sono Bilancio e Personale. Ora è ufficiale: al governatore facente funzioni gli incarichi ricoperti da Talarico. I big del centrodestra osservano con sospetto il crescente attivismo del leghista

I Beni culturali, la Legalità e la sicurezza, le Politiche del commercio e dell’artigianato. Da qualche giorno pure Bilancio e Personale. Non c’è settore della Regione, ormai, che non sia alle dipendenze del presidente Nino Spirlì. Le ultime deleghe sono state ufficialmente assorbite ad interim, dopo la sospensione disposta nei confronti di Franco Talarico, l’assessore finito ai domiciliari dallo scorso 21 gennaio perché accusato di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso e voto di scambio politico mafioso nell’ambito dell’inchiesta “Basso profilo” della Dda di Catanzaro. In ogni caso, un dato è ormai sotto gli occhi di tutti: Spirlì è il protagonista assoluto dell’ultimo scampolo di questa breve e sfortunata legislatura, contrassegnata dalla prematura scomparsa della governatrice Jole Santelli.
Qualunque aspetto dell’attività amministrativa della Cittadella porta il marchio del vicepresidente (poi diventato presidente) leghista. Dalla scuola alla caccia, dall’emergenza Covid a quella rifiuti, fino alle ultime designazioni in enti sub-regionali. Scelte, promozioni, epurazioni, messe a punto nel war room fissata al decimo piano della Cittadella, dove ha sede l’ufficio di Spirlì.

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