I sindaci dei cinque capoluoghi di provincia scendono in campo a difesa della Calabria. Il Recovery plan approvato in Consiglio dei ministri, che sostanzialmente “archivia” l’Alta velocità ferroviaria e “dimentica” porto di Gioia Tauro e Ponte sullo Stretto proprio non va giù ai primi cittadini delle principali città. Nell’ultima bozza esaminata dal governo si parla di «estendere l’Alta velocità al Sud, lungo la direttrice Napoli-Bari che viene conclusa, e di massima velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria». In buona sostanza, se tutto andrà bene, si provvederà a potenziare l’attuale linea ferroviaria tirrenica.
I sindaci in trincea
Per il primo cittadino di Catanzaro, Sergio Abramo, «bisognerebbe avviare rapidamente un confronto con i nostri parlamentari per capire quante risorse verranno realmente destinate al Sud, visto che finora siamo stati sistematicamente penalizzati». Si dice «deluso» e «amareggiato» anche il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, secondo il quale «non è sufficiente parlare soltanto di adeguamento della linea esistente. È grave, inoltre, che siano stati completamente dimenticati la Statale 106 e il Ponte sullo Stretto. Se non si realizza ora quest’opera, quando sarà?». Invoca un’azione sinergica, invece, Maria Limardo, che guida l’amministrazione comunale di Vibo Valentia: «Avevo suggerito in tempi non sospetti di concentrare i fondi Ue per realizzare l’Alta velocità in Calabria». Altrettanto pessimista Vincenzo Voce, primo cittadino di Crotone: «Servono opere e progetti cantierabili, inutile perdersi in sterili discussioni e andare dietro ad annunci». L’unico cauto è il dem Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria: «Prima di emettere “sentenze” vediamo se il testo sarà migliorato dopo l’esame in Parlamento. Questo governo ha già approvato il Piano Sud 2030 che è una buona base di partenza». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria