La Regione va avanti sulla strada del ricorso alla Corte costituzionale avverso il decreto Calabria-bis. Nei giorni scorsi, quasi in parallelo all'avvio dell'iter di conversione in legge, la Giunta ha infatti autorizzato il ricorso per l'impugnazione del provvedimento con il quale il Governo procede nel commissariamento della sanità calabrese, prevedendo un commissario con ampi poteri chiamato a risanare un settore in profonda crisi ormai da anni e con pesanti ripercussioni sui servizi resi ai cittadini. Un passo non condiviso dalla Regione, come evidenziato anche di recente dal presidente facente funzioni Nino Spirlì ma anche dalla scomparsa governatrice Jole Santelli in una lettera, scritta un mese prima di morire, a Giuseppe Conte.
Contrarietà che non ha comunque inciso sulla decisione di Palazzo Chigi che ha varato il decreto, il cui iter di conversione è in discussione alla commissione Affari sociali della Camera, dove nei giorni scorsi sono stati sentiti Spirlì, l'ex commissario ad acta Saverio Cotticelli, il direttore generale del dipartimento Salute Francesco Bevere, il dg del ministero della Salute Andrea Urbani, assieme a esperti di diritto civile della sanità come il prof Ettore Jorio (Unical).
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