La tegola giudiziaria caduta sul presidente dimissionario del Consiglio regionale ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia rischia di avere un effetto domino sulla stabilità delle istituzioni locali governate dal centrodestra. Le parole dei rappresentanti di Forza Italia in seno al Comune e alla Provincia di Catanzaro non sono certo passate inosservate. Così come lo stupore espresso per le affermazioni a caldo del sindaco Sergio Abramo. Una presa di distanza da Tallini - che ha sempre avuto un ruolo chiave nelle recenti vicende politico-elettorali cittadine - giudicata come «frettolosa» da assessori, consiglieri comunali e consiglieri provinciali del partito. Da un lato è stata ribadita una posizione di «responsabilità» di Forza Italia nell'assolvimento delle proprie funzioni politiche.
Ma dall'altro va da sé che in seno alla maggioranza che guida Comune e Provincia si sia consumata l'ennesima frattura. E questa volta non sembra che gli elementi per trovare una ricomposizione duratura siano a portata di mano. In vista ci sono le scadenze elettorali della Provincia e della Regione, con legami abbastanza diretti anche con le sorti del Comune. A Palazzo di Vetro dovrà essere rinnovato il Consiglio, nei tempi consentiti dalle restrizioni anti-Covid. Alla Regione si andrà al voto a primavera. E qui si incrociano anche le possibili velleità di Abramo, qualora dovesse accarezzare nuovamente l'ambizione di essere il candidato alla presidenza. Una possibilità da non escludere visto il suo avvicinamento nei mesi scorsi alla Lega e al suo leader Matteo Salvini, che secondo alcune tesi non più confermabili lo avrebbe portato all'ingresso in Giunta regionale, poi sfumato per la morte della governatrice Santelli.
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