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Dal Comune di Catanzaro al vertice del Consiglio regionale: l'ascesa di Tallini finito ai domiciliari

Domenico Tallini

Da consigliere comunale di Catanzaro a esponente di punta di Forza Italia, passando per quasi tutte le cariche istituzionali locali, fino a diventare il presidente del Consiglio regionale della Calabria.

Domenico Tallini, detto Mimmo, arrestato e posto ai domiciliari nell’ambito dell’operazione «Farmabusiness» che ha coinvolto la potente cosca Grande Aracri, è un esponente di primo piano della politica calabrese.

Nato a Catanzaro il 29 gennaio 1952, perito elettrotecnico ed elettronico, dipendente dell’Enel, è stato per molti anni consigliere comunale del capoluogo calabrese, in cui esordì come esponente del Msi, ricoprendo negli anni incarichi importanti, come quelli di assessore e presidente della commissione urbanistica. Poi il grande salto alla Regione.

Il suo primo ingresso in Consiglio regionale risale al 4 aprile 2005, nella lista dell’Udeur. È stato presidente del gruppo consiliare Popolari-Udeur e presidente della Commissione speciale di vigilanza. L’11 ottobre 2008 aderì al neocostituito gruppo «Popolari Europei verso il PdL».

Il suo percorso politico è iniziato nelle file della Giovane Italia ma è tra i banchi del Consiglio comunale di Catanzaro che ha mosso i primi passi nella politica. Per 25 anni Tallini ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale. La prima volta nel 1981, nelle liste missine, mentre nel 1993 ricoprì l’incarico di assessore comunale allo Sport e agli Affari Generali.

Nel 1997, in occasione della prima elezione del sindaco Sergio Abramo, risultò il consigliere più votato. Due anni dopo, nel 1999, diventò assessore provinciale alla Pubblica Istruzione e Programmazione territoriale e, in occasione delle regionali del 2000, da indipendente nella lista di Forza Italia, ottenne un notevole successo con circa 6.500 voti. A Tallini sono collegati anche alcuni dei movimenti politici locali che hanno determinato le elezioni comunali nel capoluogo calabrese: da «Calabria Libera» al «Polo Civico» e fino al «Movimento Civico per il Sud».

Nel suo curriculum la passione per il calcio e l’hobby del biliardo, ma è la politica che lo ha coinvolto anima e corpo, spingendo nell’agone della pubblica amministrazione anche diversi suoi fedelissimi.

Nel gennaio scorso è stato eletto presidente del Consiglio regionale della Calabria, nonostante la commissione parlamentare Antimafia, guidata da Nicola Morra, lo avesse inserito, in piena campagna elettorale, svolta a novembre, nella lista dei tre impresentabili.

Tallini, rinviato a giudizio in alcuni procedimenti penali, replicò: «A Morra, che mi ha definito "impresentabile", ho risposto con l’esito delle elezioni». Oggi l’epilogo, con l’arresto della figura apicale del Consiglio regionale della Calabria, accusato di avere fornito collaborazione alla potente cosca dei Grande Aracri, ricevendo in cambio il sostegno elettorale.

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