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Covid in Calabria e scuole chiuse, i sindacati: "Decisione presa senza coinvolgerci"

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«Disappunto sia sul piano del metodo che sul piano del merito». È quanto scrivono Cgil, Cisl, Uil Calabria, con le segreterie generali di categoria, e Snals, criticando l’ordinanza del presidente facente funzioni della Giunta, Spirlì, nella parte in cui dispone, a partire da lunedì, la sospensione delle attività scolastiche di secondo grado e il ricorso alla didattica digitale integrata.

«Sul piano del metodo – spiegano i sindacati in una nota unitaria – non c’è stato il minimo coinvolgimento delle parti sociali, né una valutazione, ritenuta a nostro avviso necessaria, del tavolo tecnico regionale. Sul piano del merito: la parte riguardante la scuola non risulta del tutto chiara, laddove, da un lato dispone la “sospensione delle lezioni”, dall’altro il ricorso alla didattica digitale integrata (Ddi), atteso che quest’ultima, già applicata nel corrente anno scolastico da diverse scuole secondarie di secondo grado del territorio regionale, è una attività complementare e supplementare e non totalmente sostitutiva di quella in presenza».

«Inoltre, risulta ridondante e inappropriato il richiamo agli “adeguati controlli atti a verificare l’effettiva presenza degli studenti al proprio domicilio/residenza per tutto l’arco delle giornate di lezione”. Siamo consapevoli della grave situazione che il paese sta attraversando per la violenta ripresa del contagio e per le pesanti conseguenze che tutto ciò potrebbe avere sulla nostra regione».

«Ma – proseguono Cgil, Cisl, Uil, Snals – siamo altrettanto convinti che tutti gli sforzi fatti dalle scuole calabresi e dall’Ufficio scolastico regionale in questi mesi per organizzare la scuola in presenza, non possono essere vanificati per precise responsabilità politiche e per le quali oggi l’intera comunità educante, con il ritorno alla sospensione delle attività didattiche, rischia di pagare un prezzo altissimo».

I sindacati si dicono «convinti, e lo abbiamo ribadito più volte ai tavoli regionali, che se ci fossero stati interventi tempestivi sul versante dei trasporti pubblici (oggi causa principale di queste misure), dell’edilizia scolastica e dei presidi sanitari, la scuola calabrese avrebbe potuto reggere, con minore difficoltà e senza arrivare necessariamente alla totale sospensione delle lezioni, l’urto della seconda ondata».

«Siamo preoccupati su cosa potrebbe accadere qualora, come purtroppo sembra essere, la curva dei contagi tenderà ad aumentare. Chiediamo – concludono Cgil, Cisl, Uil e Snals nella nota – alla regione, per queste ragioni, l’immediata convocazione di un tavolo unico regionale che affronti con tutti i rappresentanti ad esso presenti la possibilità di individuare soluzioni condivise e meno drastiche rispetto a quelle messe in atto con l’ordinanza in oggetto». La nota è sottoscritta da Angelo Sposato (Cgil Calabria), Tonino Russo (Cisl Calabria), Sandro Biondo (Uil Calabria), Aldo Romagnino (Snals), Domenico Denaro (Flc Cgil), Arcangelo Carbone (Cisl Scuola) e Paolo Pizzo (Uil Scuola Rua).

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