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Contratti di sviluppo, il Cis di Catanzaro prevede investimenti per 80 milioni

Palazzo de Nobili

La buona notizia è che i Contratti istituzionali di sviluppo non sono stati definanziati, come si temeva dopo l'esplosione della pandemia e le urgenze economiche del Paese. Quella meno buona è che il loro destino potrebbe essere legato in parte alle risorse del Recovery Fund, dunque con uno stanziamento che dovrebbe vedere la luce solo nel 2021 e soltanto se gli Stati europei troveranno un accordo sul quale ancora nelle scorse ore si sono registrate diverse criticità.

Ma l'intenzione del Governo italiano sui Cis pare essere questa. Appena qualche settimana fa, infatti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto al Cipe lo stato dell'arte dei Contratti di sviluppo. Quello che riguarda Catanzaro (“Città regione capitale della Calabria”) e la sua provincia è stato presentato, come si ricorderà, a fine ottobre dello scorso anno, con una importante accelerazione istituzionale, e dovrebbe muovere risorse per mezzo miliardo di euro (80 milioni solo per il capoluogo), con una progettazione ampia che investe l'intero territorio del Catanzarese. Alla base della richiesta di Conte al Comitato per la programmazione economica l'intenzione, appunto, di caricare parte delle risorse necessarie per i Cis proprio sul Recovery Fund, in modo da riuscire a sbloccare parte dei fondi stanziati originariamente per i Contratti destinandoli invece all'emergenza sanitaria e alle relative misure.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.

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