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Frase choc su omofobia e razzismo, in Calabria bufera sul vice presidente della Regione

L'assessore Nino Spirlì

«Userò le parole negro e frocio finchè campo». Questa frase di Nino Spirlì, vice presidente leghista della Regione Calabria e assessore alla Cultura, ha scatenato una polemica. Spirlì, omosessuale dichiarato, cattolico praticante, l’ha pronunciata a Catania, nell’ambito della «Pontida del Sud» promossa dal suo partito a sostegno del suo leader Matteo Salvini, indagato dalla procura del capoluogo etneo.

Il vice presidente e assessore alla Cultura della Giunta calabrese ha rivendicato la libertà di utilizzare alcuni termini ai quali, quelle che a suo parere sono delle lobbies, hanno dato un significato dispregiativo. Fra queste, appunto, «negro» e «frocio». Il video con il suo discorso ha fatto il giro del web ed è lo stesso Spirlì a pubblicarlo sul suo profilo Facebook.

«Ci stanno cancellando le parole di bocca - ha detto Spirlì - come se utilizzando la parola zingaro volessimo dare un giudizio negativo. Negro - ha poi detto - è la stessa cosa. Nessuno può venirmi a dire che non posso utilizzare la parola 'ricchione' perchè sei omofobo. Se esistono le ere - ha poi aggiunto - questa è l’era della grande menzogna. Siamo in mano a delle bruttissime lobbies che si sono unite e hanno fatto una lobby delle lobbies. Quella a cui avrei dovuto appartenere io, per esempio - ha aggiunto - è una delle peggiori, non c'è cosa più brutta della lobby frocia, quella che ti dice che non devi dire quella parola, non devi avere quell'atteggiamento. Se non sei comunista non sei omosessuale. Ma io, veramente, ho pure un compagno, no, non si può».

Spirlì si pronuncia anche contro i matrimoni gay: «Avete mai visto in natura un bambino con due padri o con due madri? Avete mai visto in natura un cucciolo di cane che ha due padri che abbaiano allo stesso modo? Mi sembra una follia».

Per Spirlì, queste lobbies vorrebbero cancellare le parole dai dizionari, «brucerebbero la Bibbia, sono nazisti, bruciano le parole, le cancellano dai dizionari». Dunque che fare? «Dirò negro - afferma Spirlì esibendo una catenina che definisce «un pò gay» regalategli dalle suore - fino all’ultimo dei miei giorni dirò frocio fino all’ultimo dei miei giorni. Che fanno, mi tagliano la lingua, non credo possano arrivare a tanto? Cominciamo a difendere quelle che sono le vere verità e facciamolo nel quotidiano».

Le reazioni non si sono fatte attendere. Il Pd chiede a Jole santelli, governatrice della Calabria, di rimuovere il suo vice. «Incommentabile - dice Domenico Bevacqua - capogruppo democratico alla Regione - semplicemente e senza riserve: non ci sono parole per commentare le affermazioni a Catania del vice presidente della Regione Calabria in quota Lega, Nino Spirlì. «Userò la parola negro fino all’ultimo dei miei giorni». Di fronte a questa frase non c'è davvero niente da chiarire, niente da interpretare».

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