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Tirocinanti calabresi, Anastasi: "Proroga di due mesi per le attività formative"

Marcello Anastasi (Io resto in Calabria)

"Dopo le sollecitazioni di cui mi sono fatto portavoce nei giorni scorsi, la Regione ha preso atto dei disagi causati a migliaia di tirocinanti calabresi dal sovrapporsi della formazione on the job e della formazione a distanza e ha autorizzato una proroga di due mesi per le attivita' formative". A darne notizia e' il consigliere regionale di "Io resto in Calabria" Marcello Anastasi.

"Ringrazio il dirigente generale del dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche sociali, Roberto Cosentino, per la sensibilita' dimostrata rispetto al problema sollevato che, com'e' noto - prosegue Anastasi - riguarda tantissimi disoccupati o ex percettori di ammortizzatori sociali che hanno concluso positivamente la formazione on the job e che intendono portare a compimento la Fad per il conseguimento della qualifica professionale. E' chiaro pero' che la Regione non deve limitarsi a questo ma deve essere parte attiva nell'ascoltare e nel dare seguito alle richieste dei tirocinanti che mirano esclusivamente a rendere funzionale ed efficiente il percorso che li vede coinvolti. Con nota inviata il 4 settembre ai rappresentanti legali della Agenzie formative assegnatarie del finanziamento di cui al D. D. 7050 del 6 luglio 2020, il dirigente del Dipartimento ha autorizzato la proroga delle attivita' formative per un massimo di due mesi inclusi gli esami finali, precisando che si possono prevedere calendari didattici di un numero di ore giornaliero inferiore a quattro o organizzare lo stesso in giorni alterni. Ora le Agenzie che ritengono opportuno prorogare le attivita' devono, obbligatoriamente, darne comunicazione al Dipartimento e trasmettere il nuovo calendario con la data presunta di fine corso".

"Si tratta di un primo passo - sostiene il consigliere regionale - nella direzione di superare disagi come quello causato dalla sovrapposizione tra Fad e tirocinio presso le sedi ospitanti, ma ora e' necessario che la Regione si impegni direttamente, senza delegare tutto alle Agenzie formative, per rendere pienamente agevole ed efficace la formazione e il lavoro dei tirocinanti. Oltre a cio', ovviamente, anche il Governo deve impegnarsi affinche' si giunga prima possibile a delle soluzioni che consentano ai tirocinanti calabresi quotidianamente impegnati in tantissimi uffici pubblici di uscire dal limbo della precarieta' e di vedersi garantita una retribuzione adeguata ai servizi che prestano. Quella dei tirocinanti e' una questione da affrontare innanzitutto dal punto di vista umano. Si tratta di circa 7mila persone che meritano di essere trattate come tali e non come "merce" nell'ambito di un sistema che rischia di risultare poco incline ai bisogni dei fruitori e, di contro, accondiscendente verso chi si occupa dell'erogazione e dei relativi guadagni".

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