A Palazzo Campanella il taglio del numero dei parlamentari viene visto, nella maggior parte dei casi, come fumo negli occhi. Nel piccolo sondaggio condotto tra i capigruppo del Consiglio regionale prevale infatti il “no” alla riforma sponsorizzata dal M5S e ben vista dalla Lega.
La sostanza è che un blocco monolitico a favore del “sì” non esiste nell'assemblea legislativa calabrese. Un dato in controtendenza rispetto a quello registrato qualche mese fa in Parlamento quando quasi il 90 per cento dei forze politiche votava a favore della riforma costituzionale che riduce a 400 i membri eletti di Montecitorio e 200 quelli di Palazzo Madama.
Adesso la minaccia di “forbici” sulle istituzioni non entusiasma Jole Santelli, strenua sostenitrice del “No”. «Siamo di fronte - ragiona la governatrice - a un riforma puramente demagogica, che sposta sulla quantità un problema rilevante che è di qualità e che toglie voce al Sud».
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