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Comune di Catanzaro, centrodestra senza pace: sedute tra mugugni e malcontenti

La maggioranza le derubrica a “scaramucce” di singoli consiglieri ma sono ormai poche le sedute di Consiglio comunale di Catanzaro senza che venga fuori un malcontento, anche solo un mugugno, da parte di qualche esponente del centrodestra. E anche ieri, nel civico dedicato principalmente al rendiconto 2019, non sono mancati i malumori, tra richieste di dimissioni ad personam - quella lanciata dal consigliere Antonio Mirarchi verso l'assessore Franco Longo -, di azzeramento della Giunta (Manuela Costanzo) e il passo indietro dal ruolo di capogruppo di Catanzaro da Vivere annunciato da Ezio Praticò, che ha riferito di non essere più convinto di avere l'intera fiducia del gruppo, rimettendo il mandato nelle mani dei vertici del movimento che fa capo al Piero Aiello.

L'attività delle commissioni consiliare ancora al centro. È stato il consigliere Enrico Consolante a lanciare l'idea di pensare a convocazioni di sedute al di fuori degli orari di lavoro dei vari consiglieri, «facendo risparmiare l'amministrazione sui rimborsi e anche lo Stato che recupererebbe il lavoro dei dipendenti della pubblica amministrazione. Bisogna cambiare - ha aggiunto - chi lavora deve poter fare entrambe le cose senza timore di critiche o insulti». Una proposta non raccolta da tutti (favorevole Sergio Costanzo), fra lo scetticismo di Praticò e l'opposizione di Luigi Levato che ha rilanciato: «Perché quando era presidente di commissione non ha insistito sulle modifiche al regolamento?».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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