Si profila una stangata, l’ennesima, per i cittadini calabresi, beffati dalle sorti di una sanità che per anni è stata un pozzo senza fondo di risorse “gettate” e che oggi stenta ancora a trovare il giusto equilibrio tra sostenibilità finanziaria e livelli essenziali di assistenza. In questo caso la stangata arriva dal rincaro previsto per Irpef e Irap, ancora una volta per via del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di rientro dal deficit sanitario nell’esercizio 2019. Un destino che accomuna la Calabria al Molise. A certificare la necessità di aumentare le aliquote che cittadini e imprese sono chiamati a versare puntualmente - si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola - è il ministero dell’Economia, che ha reso nota la decisione del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti e del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Il crudo dato è quello indicato dall’Agenzia delle entrate: per l’anno di imposta 2020 in Calabria si è realizzata la condizione per procedere all’applicazione automatica delle maggiorazioni dell’aliquota Irap nella misura di 0,15 punti percentuali e dell’addizionale regionale Irpef nella misura di 0,30 punti percentuali. Il recente esito del Tavolo Adduce ha mostrato un disavanzo complessivo di 67,3 milioni, frutto di pendenze accumulate nel passato.