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Lo spot dei comuni della Locride, Federalberghi: "Non è questa la nostra idea di rilancio"

Federalberghi Calabria prende le distanze dal messaggio diffuso da Klaus Davi, "per nulla aderente al pensiero dei cittadini della Riviera dei Gelsomini", con lo spot realizzato per conto dei comuni della Locride e che ha suscitato molte polemiche.

"Siamo un popolo ospitale e solidale per natura - è scritto in una nota di Federalberghi Calabria - non ci appartiene lo spirito con cui si è prodotto un video di discutibile fattura tecnica e di vacui contenuti. Non è questa la nostra idea di rilancio di un territorio, a scapito di un altro".

"L’Italia ha dimostrato di sapersi unire davanti alle difficoltà, non saremo di certo noi a spezzare questo sentimento comune. Il nostro invito agli italiani è quello di visitare le meraviglie di cui la nostra nazione è ricca, dal nord al sud, e di scoprire il nostro territorio, la Locride, che al pari di altri offre qualità e bellezza, cultura e tradizione, accoglienza e coinvolgimento. Siamo una terra di una storia millenaria". "Venite a trovarci - conclude la nota - perché vi promettiamo nuove ed infinite sensazioni e scoperte, non per i motivi contenuti nel video".

"Gli albergatori mi criticano ma siamo a luglio avanzato e non sono stati capaci di produrre nulla se non polemiche e critiche. Di spot istituzionali non c'è traccia e gli albergatori sono abbandonati a loro stessi . Non ho nulla da replicare se non il fatto che grazie allo spot la Locride è considerata finalmente una meta mozzafiato, lo riconosce con onestà intellettuale pure chiaramente e autorevolmente il presidente Luca Zaia nei suoi comunicati, e non più o non solo come la terra descritta fiction sui Narcos per non parlare dei sequestri di persona". È la replica di Klaus Davi giornalista e consigliere comunale di San Luca in Aspromonte, la cui società di marketing ha realizzato lo spot.

"Non si ricordano più - prosegue - le copertine dell’Espresso sull'Aspromonte 'Colombia d’Italia'? Solo per questo dovrebbero ringraziarmi. Ma soprattutto le associazioni dovrebbero rimboccarsi le maniche e lavorare. Forse qualche albergatore - domanda - ha nostalgia di quelle narrazioni. Forse vorrebbero che si parlasse di più degli indagati per mafia nelle istituzioni a loro molto vicine visto che siamo stati sui giornali per settimane con quelle notizie non proprio edificanti. Ma per qualche giorni non è stato così, e forse questo da fastidio a qualcuno".

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