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Consiglio regionale della Calabria al via dopo 8 ore, opposizione diserta e attacca

Sono iniziati i lavori del Consiglio regionale della Calabria, chiamato ad affrontare un ordine del giorno articolato in 22 punti. La seduta ha preso il via con oltre 8 ore e mezza di ritardo rispetto all’orario inizialmente fissato (le ore 12) a causa del protrarsi di una serie di riunioni della maggioranza di centrodestra finalizzate a definire l’accordo sulla composizione delle Commissioni consiliari.

I primi punti all’ordine del giorno dell’odierno Consiglio regionale, infatti, riguardano l’elezione del presidente, del vicepresidente e del segretario delle sei Commissioni permanenti e delle due Commissioni speciali, Anti-'ndrangheta e Vigilanza. Alla seduta non partecipano, al momento, in polemica con la maggioranza, i gruppi di minoranza, che hanno diffuso un documento congiunto nel quale stigmatizzano l’atteggiamento del centrodestra.

«E' una vergogna - scrivono i gruppi di opposizione - che, convocato il consiglio, la maggioranza sia ancora segregata in una stanza le cui pareti grondano sangue per i litigi che si stanno consumando. Non sono stati sufficienti - proseguono le opposizioni - i tanti scivoloni e le tante pessime figure che si sono già consumati nel corso di questi primi 5 mesi e che avrebbero invece richiesto un radicale cambiamento senza il quale è difficile poter andare avanti e realizzare un’efficace azione legislativa e di indirizzo da parte del Consiglio e di amministrazione da parte della Giunta".

"La Calabria è in profonda sofferenza per via delle conseguenze economiche e sociali prodotte dal Coronavirus e avrebbe bisogno di una particolare cura da parte delle forze politiche che esercitano le funzioni di governo della nostra regione. Pertanto - sostengono i gruppi del centrosinistra - non si può continuare a perdere tempo solo sugli assetti organizzativi che avrebbero dovuto essere definiti e già all’opera da oltre 4 mesi. Tutto questo non è concepibile! Non è comprensibile! Non è giustificabile!».

I gruppi di opposizione del Consiglio regionale aggiungono: «Soprattutto è inaccettabile che questo infarto del funzionamento della istituzione si realizzi proprio sulla scelta nella guida della commissione anti-'ndrangheta che in una regione come la Calabria, sfigurata dalla presenza di questo fenomeno degenerativo, avrebbe dovuto essere una priorità e una occasione per impegnare le risorse umane migliori e dare così un segnale che è atteso dalla Calabria e dai calabresi».

I consiglieri regionali di “Io resto in Calabria” hanno deciso di abbandonare Palazzo Campanella manifestando la loro «indignazione per lo stallo totale in cui il centrodestra ha fatto piombare la massima Assemblea legislativa calabrese». In una nota congiunta Pippo Callipo (che oggi non era presente a Reggio per motivi di salute), Graziano Di Natale e Marcello Anastasi definiscono «inaccettabile la situazione che si è venuta a creare in Consiglio regionale: il centrodestra ha impedito per oltre otto ore di avviare la seduta, convocata per le 12, perché non riesce ancora a trovare la quadra sulle poltrone di presidente delle Commissioni».

«Come se non fosse già abbastanza grave aver creato una nuova Commissione che, come abbiamo denunciato per primi, costerà 500mila euro in 5 anni, il centrodestra – proseguono Callipo, Di Natale e Anastasi – non riusciva a mettersi d’accordo nemmeno per la guida di un organismo importante dal punto di vista simbolico come la Commissione Anti-'ndrangheta. Non intendiamo prestarci ad accordi sottobanco e ad inciuci di alcun tipo solo perché chi ha vinto le elezioni non è capace nemmeno di far insediare gli organismi essenziali per il funzionamento del Consiglio regionale. Non siamo e non saremo in vendita e non accetteremo mai di barattare la nostra dignità politica con prebende di alcun tipo".

"Se il centrodestra – concludono Callipo, Di Natale e Anastasi – vuole fare questa ennesima magra figura, mentre i calabresi sono costretti ad affrontare ogni giorno le conseguenze di una crisi economica e sociale gravissima, se ne assuma tutte le responsabilità. Non lo farà con il nostro voto».

Antonio De Caprio (Forza Italia) è il presidente della «Commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa» del Consiglio regionale. De Caprio è stato eletto stasera nella seduta del Consiglio regionale con 19 voti. Anche a questa votazione non hanno partecipato i gruppi di opposizione, non entrati in aula per protesta contro la maggioranza. Vicepresidente della Commissione Anti-'ndrangheta è il consigliere regionale dei Democratici Progressisti Giuseppe Aieta (un voto), mentre il segretario è il consigliere regionale della Lega Tilde Minasi (19 voti).

 

 

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