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Ospedali in Calabria, la riforma del Pd: fuori gli spoke dall'orbita delle Asp

Fuori gli ospedali spoke dall'orbita delle Aziende sanitarie provinciali e funzioni di queste strutture attribuite, a partire dal 1° luglio, alle Aziende ospedaliere che operano nel rispettivo territorio. È il succo della proposta di legge regionale depositata ieri dal gruppo Pd a Palazzo Campanella. Il testo è composto solo da quattro articoli ma se fosse approvato, potrebbe determinare una “rivoluzione” nell'assetto della sanità calabrese. In realtà, già nella passata legislatura, questo tentativo di riforma è stato presentato per due volte: in un primo caso sotto forma di emendamento al Collegato alla finanziaria (bocciato con un decreto dell'allora commissario per la sanità Massimo Scura), sia in una fase successiva come autonoma proposta di legge, arenatasi però in commissione Sanità a causa di resistenze ed ostacoli politici di ogni natura, pur avendo la formulazione ottenuto, nello stesso organismo, parere favorevole dal commissario Saverio Cotticelli.

Il progetto di legge - spiegano i vari Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone nel testo depositato in Consiglio - è volto a garantire un'integrazione più efficace delle reti clinico-assistenziali e a favorire la collaborazione multidisciplinare tra professionisti al fine di uniformare i comportamenti clinici funzionali e a garantire un miglioramento complessivo in termini di efficienza, continuità assistenziale, sicurezza, qualità e sostenibilità economica dei servizi.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione Calabria

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