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Santelli presenta il programma di governo: "Calabria protagonista di una rivoluzione"

La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli

«Mai avrei immaginato di dover rendere le dichiarazioni programmatiche alla massima assise regionale in tempi di Covid. Lo faccio nella consapevolezza di quanto il mio programma e l’attuazione dello stesso siano stati condizionati, in questi primi 4 mesi di governo, da questo drammatico evento emergenziale». Lo afferma il presidente della Regione, Jole Santelli, nel programma di governo 2020-2025 alla guida della Calabria presentato al Consiglio regionale.

L’emergenza coronavirus e, in generale, le problematiche della sanità, sono il primo dei 15 capitoli del programma che Santelli ha presentato all’Assemblea legislativa calabrese. «Sono consapevole - aggiunge il presidente della Regione - di quanto, 'grazie' a questa pandemia, sia stato possibile capovolgere finalmente lo stereotipo che vuole il calabrese incurante delle regole e del senso civico. L’emergenza da Covid-19 ha dimostrato che cosi non è. Non a caso il 'New York Times' ha dedicato nelle scorse settimane un pezzo alla ricetta della Calabria, una regione che tutto sommato, almeno finora, e rimasta una terra no Covid. Il claim che mi ha accompagnato in campagna elettorale era Calabria protagonista».

«Ecco, in questi mesi - sostiene poi Santelli - noi siamo stati protagonisti di una piccola rivoluzione perché abbiamo dimostrato, in tempi cosi difficili, di saper rispettare prima ancora che noi stessi gli altri, abbiamo rispettato le regole di contenimento e anche grazie a questo credo la Calabria oggi si appresta a vivere la fase 2 con maggiore serenità, consapevole di poter ripartire grazie al consapevole orgoglio della propria forza. Per questa ragione parto dalla sanità».

Santelli quindi evidenzia: «Abbiamo ereditato una regione al collasso sanitario. Per far fronte alla pandemia abbiamo dotato gli hub di terapie intensive, ci siamo battuti per dotare il nostro sistema sanitario di ventilatori messi a disposizione dal governo centrale, abbiamo realizzato un’App per monitorare i cittadini, avviare consulti medici e gestire le quarantene e abbiamo attivato le Unita speciali di Continuita assistenziale (Usca) per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19 che non necessitano ricovero. Abbiamo sottoposto a tampone più di 60.000 persone, ossia 1 test ogni 33 abitanti che rappresenta una delle medie più alte delle regioni meno colpite».

«Abbiamo richiesto tanti sacrifici a coloro che volevano rientrare nella propria regione e ai cittadini dei 16 Comuni che abbiamo sottoposto a misure più rigide ma se oggi siamo la regione d’Italia con la più bassa incidenza di positivi rispetto alla popolazione residente - spiega il presidente della Regione - lo dobbiamo soprattutto ai tanti calabresi che hanno rispettato con diligenza le nostre indicazioni che abbiamo impartito con numerose ordinanze».

Con riferimento al più generale quadro del settore, Santelli ricorda poi che «da più di 10 anni la sanità calabrese e commissariata. Responsabilmente abbiamo inteso evitare inutili e dannose contrapposizioni con i commissari nella consapevolezza che e rappresenta un obiettivo primario riacquisire autonomia nella gestione della nostra sanità. In tale direzione, dobbiamo raggiungere i seguenti obiettivi nel medio periodo: ridurre le liste d’attesa, contenere la spesa farmaceutica, raggiungere le prestazioni sanitarie previste dal piano, potenziare la rete dell’emergenza-urgenza, valorizzare le eccellenze. Il nostro obiettivo sarà quello di porre il cittadino, il paziente, al centro del sistema».

«Una centralità che - sostiene il presidente della Regione - porteremo avanti sulla base di quattro elementi chiave: prevenzione, facilita di accesso alle cure, accesso in tempi giusti, livello corretto della prestazione sanitaria. La nostra Regione deve affermare e realizzare il principio in base al quale la maggior quota dell’assistenza deve essere di prossimità al domicilio. Il nostro e un sistema ospedalocentrico ma la gran parte delle attività assistenziali possono essere svolte fuori dall’ospedale».

Secondo Santelli, «sarà decisiva l’azione di riordino e razionalizzazione della rete dell’assistenza tra aziende ospedaliere, aziende sanitarie provinciali e assistenza fornita dai privati. Bisognerà aumentare le sinergie con i centri di ricerca presenti in Calabria, ricreando cosi un legame di fiducia verso le strutture locali. L’efficacia di tale sistema assistenziale sarà incrementata anche attraverso il riordino e il potenziamento della rete dell’emergenza/urgenza. Si rende necessario - rimarca il presidente della Regione - avviare una immediata e profonda revisione del Piano Sanitario, procedendo a una puntuale verifica del posizionamento del Spoke, oggi non adeguatamente relazionati con gli Hub».

Altro obiettivo sottolineato da Santelli è la «riduzione della migrazione sanitaria» attraverso «l'innalzamento della qualita delle cure in Calabria, anche attraverso il riconoscimento delle eccellenze presenti, spesso penalizzate da una non corretta organizzazione e distribuzione delle risorse. Bisognerà tener conto della formazione medico clinica, supportando l’Università nel processo di potenziamento delle Scuole di Specializzazione, anche attraverso sinergie con gli ospedali regionali. Questo consentirà di trattenere i nostri laureati in Medicina, evitandone la conseguente migrazione. Nel corso di questi anni abbiamo assistito inermi all’emigrazione di tante nostre intelligenze. Dobbiamo invertire questa rotta. Oltre a diminuire i disagi dei viaggi della speranza, la riduzione della spesa determinerà anche la riduzione dei disavanzi di esercizio e la conseguente riduzione della tassazione regionale a carico dei cittadini».

Santelli, infine, osserva che «il programma di realizzazione dei nuovi ospedali, che registra ritardi enormi nell’avvio della fase realizzativa, sarà potenziato, ampliato ed affidato alla gestione di una specifica task force operativa», annunciando che «particolare rigore sarà posto nelle valutazioni di merito del management preposto alle aziende di assistenza sanitaria, sia nella fase di selezione che nella fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi posti dalla amministrazione regionale».

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