Sulla riapertura dei bar e ristoranti in Calabria le opposizioni attaccano il presidente della Regione, Jole Santelli. Il M5s chiede il ritiro immediato dell'ordinanza: «Jole Santelli ritiri subito l’ordinanza con cui ha sbrigativamente autorizzato l’esercizio di varie attività, senza considerare i conseguenti rischi indicati dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla comunità scientifica, secondo cui le riaperture devono essere graduali». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Francesco Sapia, Paolo Parentela, Giuseppe d’Ippolito e Bianca Laura Granato.
«La presidentessa della Calabria - continuano i parlamentari del M5s sappia che in trincea ci sono persone serie, che agiscono con competenza, coscienza e prudenza, che non hanno interessi propri né rispondono a logiche, a ordini di partito. Ci riferiamo alle istituzioni di tutela della salute, agli scienziati, ai sanitari impegnati nella cura dei pazienti. Non ascoltarli sarebbe un errore imperdonabile, un errore ripetuto, se pensiamo alla vicenda di Villa Torano, che indigna la coscienza individuale e solleva pesanti interrogativi sull’affidabilità di chi è pagato con soldi pubblici per garantire la salute e la sicurezza dei calabresi». «Sulla pelle delle persone – proseguono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – non ammettiamo leggerezze né misteri. Santelli, finora silente, chiarisca perché a qualcuno sono arrivati direttamente i tamponi e ad altri sono stati distribuiti con il contagocce oppure negati. Chi decide veramente e sulla base di che cosa? Siamo in uno Stato di diritto, oppure nel 2020 la Regione Calabria fa ancora eccezione e può sottrarsi alle regole, alla trasparenza e alla verità?». «Se per causa delle disposizioni della presidentessa – avvertono i parlamentari M5S – si verificassero contagi e problemi sanitari, all’istante denunceremo alla magistratura chiunque, pur edotto dei pericoli, in questa fase dovesse fare orecchio da marcante. Ad ogni livello sosterremo personalmente tutti i calabresi danneggiati». «Santelli, cui confermiamo – concludono gli stessi i parlamentari – la nostra disponibilità a lavorare insieme, sia per le necessità sanitarie che per quelle economiche, scelga da che parte stare. È la presidentessa di tutti, oppure risponde soltanto a Salvini e Meloni, i quali speculano a oltranza e disinformano gli italiani, a quanto pare con truppe prezzolate che usano i social in modo disinvolto?».
Anche il Pd della Calabria interviene contro Santelli: «Scaricata dai sindaci, dai medici e dai cittadini calabresi che chiedono sicurezza sanitaria, distratta dalle comparsate in tv la governatrice Santelli pur di difendere la sua incosciente ordinanza si affida alle fake news. Il Partito democratico non le ha fatto alcuna richiesta, non ha firmato alcuna mozione. Smentiamo categoricamente e rispediamo al mittente il tentativo di scaricare la responsabilità di una scelta illogica e ampiamente contestata dagli amministratori locali e della comunità scientifica. Distratta dalle sue comparsate in tv sulle reti nazionali la Santelli ha dimenticato di occuparsi della Calabria e dei calabresi. Non si vede ancora uno straccio di provvedimento per sostenere l'economia, per pianificare una stagione turistica che eviti il collasso economico della nostra regione».
A difendere le scelte della governatrice della Calabria è il presidente del Consiglio Regionale Domenico Tallini: «Il governo rinunci alla prova di forza, all’esibizione muscolare, persegua la strada del dialogo e della leale collaborazione. Non vada oltre alla diffida, altrimenti aprirà un conflitto molto duro non tanto e non solo con la Regione Calabria, quanto con tutto il sistema delle autonomie regionali su cui si fonda la nostra Repubblica. Al ministro per gli affari regionali Boccia, che in queste ore sta parlando irresponsabilmente di un atteggiamento della Calabria 'ostile al Governo', debbo ricordare che in Italia non esiste la 'clausola di supremazia' che consente al potere centrale di sospendere l’autonomia delle Regioni. Se insisterà sulla linea dura, se cercherà di introdurre in maniera subdola una forma di 'clausola di supremazia' a colpi di ricorsi, sappia che non ci faremo piegare e risponderemo con altrettanta fermezza. La Calabria è stata in questi difficili mesi estremamente responsabile, anzi ha messo una pezza agli incredibili errori commessi dal Governo centrale, come l’assurda diffusione in anticipo della bozza del DPCM che chiudeva tutto il territorio nazionale, dando sfogo ad un esodo che avrebbe potuto essere devastante. Avremmo potuto ricorrere alla giustizia ordinaria, invocare il reato di procurata epidemia per il Consiglio dei Ministri, abbiamo invece scelto la leale collaborazione e il dialogo. Se oggi la nostra Regione è quella che ha la minore incidenza in rapporto alla popolazione, vuol dire che i calabresi hanno fatto buon uso della loro autonomia. L’ordinanza della presidente Santelli non si scosta dalla linea della responsabilità e si muove all’interno di una tendenza alla graduale riapertura del motore economico del Paese, dando anche un contributo al delicato passaggio alla fase 2. Anche il prof. Bassanini, che certo non appartiene all’area del centrodestra, ha ammesso che le Regioni non si sono distanziate più di tanto dalle indicazioni centrali. Rinuncino Conte e Boccia alla tentazione totalitaria e rispettino le scelte corrette e responsabili delle Regioni, intavolando un proficuo rapporto di collaborazione con i territori».
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