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Coronavirus, il commissario di FdI a Reggio Cirielli: "Ho avuto paura di non farcela"

Edmondo Cirielli

«Questa epidemia ci è costata cara ma ci ha fatto riscoprire un clima comunitario, con un’attenzione sempre più forte ai valori e alla famiglia». Lo ha detto il questore della Camera dei deputati, Edmondo Cirielli intervenendo via Skype durante il talk #GiffoniAUnMetroDaTe. Il deputato, confrontandosi con il direttore Claudio Gubitosi, ha raccontato la sua forte esperienza di lotta al Coronavirus.

«Sono stato contagiato, molto probabilmente, per contatto. Avrò toccato qualche superficie dove qualcuno avrà tossito. Questo per farvi capire come è facile contrarre il virus», ha spiegato il commissario di Fratelli d’Italia a Reggio che ha vissuto il dramma della positività insieme alla famiglia, interamente contagiata.

«Quando mi è stata comunicata la mia positività al Covid, in contemporanea, mio figlio di quaranta giorni si ammala, presentando febbre molto alta. In quel momento tutte le mie granitiche certezze legate al fatto che stessi facendo il mio dovere sono crollate. Ho avuto paura di non farcela per una malattia così aggressiva, con sintomi altalenanti che mi mandavano davvero al manicomio. Stavo bene mezza giornata e molto male il resto. Un giorno andava meglio e quello successivo mi sentivo peggio. Sono stato tra i primi ad ammalarmi non solo in Campania ma a livello nazionale e all’inizio i medici davvero brancolavano nel buio».

Cirielli ha raccontato di aver «ricevuto molto affetto nel corso della quarantena, tantissimi messaggi di solidarietà e telefonate da colleghi, amici e non solo. Mi ha chiamato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca,
di cui ho apprezzato molto la sensibilità. E tantissimi sono stati i segnali di vicinanza da parte di colleghi, parlamentari e Ministri».

Il deputato ha, poi confidato, delle telefonate ricevute da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. «Giorgia mi ha chiamato spesso, è stata molto affettuosa, sono stato davvero contento. Una piacevole sorpresa è stata Berlusconi: nei primi 4-5 giorni della malattia, quelli più duri, mi ha chiamato di continuo e non lo sentivo da 6 anni. Mi intratteneva, faceva qualche battuta come suo solito, è stato un gesto molto bello anche sul piano umano perché inaspettato».

Infine il parlamentare ha rivolto un appello ai giffoners: «Dico ai giovani di pensare ai loro nonni. In Lombardia, dove l’epidemia ha colpito senza misure di quarantena, un’intera generazione di 80enni è stata spazzata via: sono quelli che hanno costruito l'Italia. Cercate di limitare i contatti, rispettate le regole e se si è costretti a uscire usate la mascherina e i guanti. Bisogna essere prudenti. Non oziate tutto il tempo, utilizzate questo periodo per studiare, leggere e guardare dei bei film».

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