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Dalla A di Aiello alla Z di Zes (e gli altri): le elezioni regionali calabresi in 21 punti

Aiello L'economista incoronato da Di Maio è inciampato su più bucce di banana nel corso della campagna elettorale: primo il presunto abuso edilizio commesso per la costruzione di una casa a Carlopoli, poi le polemiche a distanza con Morra su una parentela scomoda. Ma niente paura: il Nostro assicura che i pentastellati sbarcheranno in Consiglio.

Berlusconi Si, sempre lui: è intervenuto più volte per supportare la candidatura di Jole Santelli ed ha provato a mediare le tensioni, tante, interne al centrodestra: ricordate il caso relativo al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto? In compagnia del suo inseparabile cagnolino Dudù, s’intende

Callipo Il “re del tonno” vuole mettere in saccoccia tutti: destra, sinistra, grillini e sardine. Dopo il flop del 2010, stavolta ci riprova con ambizioni diverse e con l'obiettivo di rovinare la festa al centrodestra. Zingaretti e soci sperano in lui (e soprattutto in un miracolo elettorale).

Dibattito Quello che in questa campagna elettorale è mancato. Fiacca persino sui social la contesa degli aspiranti governatori. Nessun candidato che abbia saputo raccontare con convinzione i temi su cui puntare per dipanare le matasse calabresi accendendo il cuore degli elettori

Energia Doveva essere una campagna elettorale con i botti. E invece, complici gli importanti colpi inferti della magistratura, si è rivelata una caccia al voto scialba, spenta, quasi abulica.

Futuro Nel 2025, al termine della legislatura, tutti i comuni calabresi saranno raggiunti dal 5G, il mare sarà davvero da bere e la disoccupazione sarà al di sotto della media europea. Sognare costa poco. È il risveglio la parte difficile!

Giovani Quelli (troppi!) che partono - mica per piacere - e quelli che né studiano né lavorano. Quelli che dovrebbero essere il futuro e invece sono l'eterno rimpianto. Quelli che si raccolgono in piazza attorno alle Sardine. Quelli che hanno ancora voglia di sognare. Quelli che compaiono puntualmente nella stanca retorica di ogni campagna elettorale.

Hotel Molto, moltissimo, traffico degli incontri delle varie sponde politiche si è svolto nelle sale degli hotel. Visto il freddo, persino in Calabria, dettato dal calendario elettorale previsto in pieno inverno, ci si è dovuti trovare, spesso e volentieri, al chiuso: hotel, cineteatri e persino bar

Infrastrutture L'A2 è un malato bisognoso di cure, la Statale 106 assomiglia un colabrodo, gli aeroporti funzionano a singhiozzo e l'alta velocità si è fermata ad Eboli, anzi a Salerno. Come si può pensare al rilancio dell’economia se gli imvestitori non sanno nemmeno come arrivare in Calabria?

Lavoro È la grande emergenza di questa terra. Le foto delle migliaia di giovani in partenza il giorno dell'Epifania hanno riempito le bacheche social. Se non si creano le prospettive per un loro rientro parlare di futuro è pressoché inutile. La Calabria si sta spopolando nell'indifferenza (quasi) di tutti.

Morra Il grillo parlante di questa campagna elettorale. Prima ha pressato i vertici del M5S per non presentare la lista in Calabria, poi si è dedicato ad Aiello additando come “inaccettabile” la sua candidatura, ma attirando su di sé gli strali di gran parte degli attivisti. Divide et impera sembra essere il motto del senatore e presidente della commissione Antimafia.

Novità Nessuna novità nei programmi. Quello di Pippo Callipo sembra un fac simile del 2010. Quello di Carlo Tansi rincorre il grillismo. L'agenda del Movimento 5 Stelle sembra assemblata tipo Frankenstein. E il manifesto elettorale della coalizione guidata da Jole Santelli? Praticamente non pervenuto.

Oliverio Il grande escluso di questa tornata elettorale ha scelto il silenzio e il lavoro sottotraccia. Obiettivo? Favorire l'elezione in Consiglio regionale di alcuni suoi fedelissimi (vedi Aieta e Guglielmelli) e dimostrare così che il Pd in Calabria senza lui è poca cosa.

Paura L’ingrediente principale dell'agone politico nazionale si è trasferito in Calabria. Il testimonial per eccellenza non poteva che essere il leader della Lega Matteo Salvini. Giunto più volte in terra calabra durante la campagna elettorale, ha imperversato col solito copione. Il dubbio però incombe: sarà a corto di altri spunti comunicativi? Quello sì, farebbe paura. A lui principalmente.

Quorum Il numero 8 è lo spauracchio di queste elezioni. Le coalizioni che non raggiungeranno questa cifra percentuale resteranno fuori dall'Astronave. Tutti, a parole, sono convinti di riuscire a superare tale ostacolo. La sensazione è che la mattina del 27 gennaio qualcuno si sveglierà e berrà un caffè... amaro.

Rottamazione Salvini da un lato, Zingaretti dall'altro hanno escluso dalla partita i due Mario (Occhiuto e Oliverio). Attenzione, però: i due grandi sconfitti potrebbero presto tornare in auge ed essere preziosi in termini di consenso. Soprattutto se a Roma il governo Conte II fosse costretto ad abbassare il sipario anzitempo.

Santelli «Per me ha scelto il fato» ama ripetere la candidata che parte con i galloni della favorita. Deve tutto a Berlusconi e alla caparbietà di restare sempre e per sempre dalla stessa parte. Accanto al Cavaliere, naturalmente. Ha annunciato di non volere essere una donna sola al comando. Speriamo, anche perché quando l'hanno fatto gli uomini non è andata molto bene...

Tansi L'uomo dei disastri (naturali) vuole prendersi cura dei calabresi. In campagna elettorale ha tuonato contro trasversalismi e inciuci. Sogna una rivoluzione arancione come quella realizzata a Milano da Pisapia e a Napoli da de Magistris.

Università Le culle del sapere hanno bisogno del supporto della Regione. Assicurare il diritto allo studio dovrebbe essere la priorità di ogni buon governo. Perché i migliori cervelli sfornati dai nostri atenei trovano poi le gratificazioni che meritano altrove?

Votanti Quanti saranno? La disaffezione dei calabresi verso la urne è cosa risaputa. E la modesta offerta politica potrebbe indurre i cittadini a disertare il 26 gennaio con percentuali… bulgare. Nel 2014 si arrivò alla cifra record del 57 per cento di astenuti. Scommettiamo che stavolta l'asticella sarà spostata ancora più alto?

Zes Doveva essere lo strumento in grado di far decollare definitivamente l'area del porto di Gioia Tauro. Finora è rimasta solo una sigla utile per convegni e incontri istituzionali poco proficui. Ma come è possibile non sfruttare a pieno le potenzialità del principale hub del mare Mediteranneo

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