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Regionali in Calabria, l'ex governatore Nisticò: "Non presento lista, sto con Occhiuto"

Giuseppe Nisticò

Alle imminenti elezioni regionali, in Calabria, non ci sarà la lista dell’ex presidente della Regione Giuseppe Nisticò che tuttavia conferma il suo sostegno a Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e candidato alla carica di governatore dopo la rottura con i centrodestra.

«Finalmente - spiega in una nota - dopo una spasmodica attesa da parte dei cittadini i partiti di centro destra, a pochissimi giorni di distanza dalla scadenza della presentazione delle liste elettorali (con probabili profili di incostituzionalità) hanno partorito il nome della Santelli come candidato presidente della Regione Calabria. Ciò ha creato purtroppo una frattura interna in Forza Italia e Mario Occhiuto, che già da mesi aveva organizzato sul territorio un apparato elettorale da guerra con il consenso di cittadini di tutte e cinque le province, ha deciso nel rispetto di questi di svincolarsi dai partiti classici e continuare da solo la sua corsa a presidente della Regione. La frattura che si è creata era ciò che io non avrei mai auspicato».

Nisticò spiega di aver deciso di mettere a disposizione della nostra terra la sua lunga esperienza scientifica e le relazioni internazionali con numerosi scienziati ed alcuni Premi Nobel «con i quali - sottolinea - mantengo tuttora rapporti di collaborazione. Così ho preparato una lista civica chiedendo l’aiuto a scienziati e professionisti di fama nazionale ed internazionale. Fra questi voglio ricordare Roberto Crea, lo scienziato di origine calabrese - aggiunge - che da circa quarant'anni vive a San Francisco in California, colui che ha scoperto l’insulina umana ricombinante, gli interferons e tanti altri farmaci usati per debellare malattie ancora incurabili, come pure studiosi del calibro e prestigio di Franco Rubino, economista dell’Unical conosciuto in tutto il mondo, i professori Franco Perticone e Alfredo Focà qualificatissimi docenti della Facoltà di Medicina di Catanzaro ed altri amministratori locali e personaggi illustri della società civile. Tutti, pur con enorme sacrificio ma anche con alto senso di responsabilità avevano accettato di scendere in campo, quali candidati della mia lista civica, lista che ormai non presenterò».

Nisticò ricorda la collaborazione con l’Udc, che avrebbe dovuto produrre la presentazione di una lista comune. «Fin dall’inizio - spiega - l’onorevole Lorenzo Cesa mi ha chiesto di collaborare preparando insieme con me una lista comune, che avesse in se due componenti, una componente civica con il mio nome e una componente politica con il simbolo dello scudo crociato, cui io sono ancora profondamente legato».

Ma, dice Nisticò, «dopo la frattura traumatica di questi ultimi giorni in Forza Italia ho serenamente preso atto pur con rispetto e gratitudine da parte mia verso l’onorevole Cesa, che lui ha deciso di appoggiare il candidato Presidente indicato dai partiti del centro destra essendo lui un politico di navigata esperienza legato ai partiti tradizionali. Al contrario io, uomo di scienza, sperimentale e pertanto «rivoluzionario» mi sono immediatamente schierato, con un sussulto di passione e di orgoglio a favore di Mario Occhiuto, che a mio avviso, rappresenta il nuovo avendo dimostrato, al di là di interessucci personali di sapersi liberare dalle catene dei vecchi partiti e presentarsi come espressione della società civile».

Occhiuto, dice Nisticò, «ha dichiarato pubblicamente che il progetto «Calabria Silicon Valley» da me presentato rappresentava un fiore all’occhiello e una priorità nel suo programma di governo in Calabria e ha invitato la delegazione di scienziati cinesi a visitare le nostre Università per intrecciare con i nostri docenti rapporti di collaborazione scientifica».

«Ecco le ragioni - dice - per cui nelle prossime elezioni regionali intendo essere lo sponsor di Mario Occhiuto come Presidente, innanzitutto ci sono ragioni di meritocrazia per i risultati da lui raggiunti come Sindaco di Cosenza essendo considerato da esperti qualificati del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore uno dei sindaci migliori d’Italia. In secondo luogo per ragioni etiche legate al mio comportamento coerente e leale nei riguardi di Mario che ha sposato in pieno il mio progetto volto a trattenere in Calabria i nostri giovani».

«In terzo luogo per la sua grande umiltà, talento per la sua visione strategica per uno sviluppo equilibrato di tutte le aree della Calabria superando antichi steccati di campanile. Infine per la sua affidabilità nel saper realizzare quel progetto ambizioso ma possibile che mira a creare in tutte le aree della Calabria una rete di centri di eccellenza nel campo della Sanità, della ricerca biotecnologica, nel campo dell’agro-alimentare e in altri settori in cui sono già presenti punte di eccellenza».

«Un progetto cioè disegnato per i nostri giovani, che consente di valorizzare la vera ricchezza della Calabria e cioè il loro cervello per evitare la fuga verso altre regioni o all’estero. In Calabria - dice - siamo ormai arrivati ad un momento storico cioè ad un bivio in cui i calabresi dovranno fare una scelta di campo se rimanere ancora con i vecchi partiti o attuare una svolta rivoluzionaria per il futuro della loro terra. Rimanere ancora con gli stessi partiti responsabili del degrado attuale economico, sociale e morale».

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