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Berlusconi e il progetto Altra Italia, si pensa alle liste per le regionali in Calabria

Silvio Berlusconi

Conquistare la cosiddetta Italia del non voto resta il suo pallino. Dopo aver registrato il 'nome' e il brand ma non il simbolo al Mise, Silvio Berlusconi è pronto a lanciare 'Altra Italia'. Forse già alle prossime regionali in Calabria e in Campania.

Il Cav, raccontano fonti azzurre, ci sta pensando sul serio da un po' di tempo, convinto che puntare su candidati non politici ma espressione soprattutto della società civile e del mondo imprenditoriale-professionale, sia l'arma giusta per conquistare quei 7 milioni di italiani delusi dalla politica, per lo più moderati, stanchi dei giochi di palazzo, che preferiscono non votare e non si riconoscono nella destra sovranista.

L'ex premier, riferiscono, sta cercando i nomi giusti per organizzare su tutto il territorio nazionale, in ogni Regione, 'Altra Italia'. E avrebbe individuato in Luigi Brugnaro la persona più adatta per radicare la sua nuova creatura politica al Nord, diventato ormai terra di conquista della Lega salviniana.

Secondo alcuni boatos il sindaco di Venezia potrebbe addirittura guidare l'intera struttura a livello nazionale. Berlusconi si fida di Brugnaro, si sarebbero sentiti più volte prima dell'emergenza maltempo in Veneto (si parla anche di un incontro ad hoc ad Arcore).

Anche oggi il leader forzista ha riservato parole di elogio al primo cittadino, lanciandolo come suo possibile erede: «Brugnaro mio successore? Me lo auguro, perché è un imprenditore, è il sindaco di una città bellissima come Venezia ed è un uomo di sport». Il leader azzurro, a quanto si apprende, sarebbe tentato di schierare candidati civici in Calabria e in Campania (qualcuno dice anche alla presidenza della Regione) per sparigliare le carte e contare così sul sostegno degli alleati Lega-Fdi, che non potrebbero dire no a nomi non legati ai partiti.

L'Altra Italia che immagina Berlusconi, assicurano dalle parti di palazzo Grazioli, non è certo un «qualcosa di sostitutivo» di Forza Italia, non ne prenderà il posto. Sarà federata del partito azzurro e rappresenta un'ulteriore offerta politica all'elettorato moderato. La pratica 'Altra Italia', insomma, sarebbe nelle mani del sindaco di Venezia.

Tra gli azzurri, già disorientati dall'opa salviniana e renziana, c'è chi teme che così Fi possa diventare una bad company, ma Berlusconi va ripetendo che 'Altra Italia' è una sorta di patto tra forze civiche, una federazione di centro, un 'contenitore' alternativo alla sinistra, in prospettiva alleato ma non subordinato alle altre forze del centro-destra.

L'ex premier pensa alla creazione di due o tre nuclei di questo soggetto politico per ogni regione, prendendo anche il meglio delle liste civiche che si ispirano ai valori di Fi. Una struttura giovane, in sostanza, che si federi con il partito fondato nel '94, senza ruoli di preminenza dell'una sull'altra.

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